Alexandrina de Balasar |
5AMORE-DOLORE DOLORE-AMOREIl dolore trasfiguratoSu questa Terra, chi ama soffre. Ogni anima sensibile che ama non può fare a meno di soffrire partecipando alle tribolazioni dei suoi cari e contemplando lo stato in cui si trova la povera umanità. Alexandrina afferma: Amavo, e, poiché amavo, soffrivo. S (16-02-61) Ma non sempre chi soffre sa amare! E il dolore senza amore, alle volte incomprensibile, porta alla disperazione. Il vero cristiano impara a sopportare il dolore per amore, perché crede per fede nel potere salvifico del suo dolore, offerto in unione ai patimenti di Cristo, che continua nei secoli la Redenzione attraverso i patimenti dei suoi membri. Ricordiamo che la Madonna a Fatima ha invitato i tre pastorelli a soffrire per la salvezza delle anime. E con quanto slancio d’amore i piccoli hanno corrisposto! Il nostro Papa Giovanni Paolo II, nell’enciclica “ Salvfici doloris” scrive tra l’altro: “Man mano che l’uomo prende la sua croce, unendosi spiritualmente alla croce di Cristo, si rivela davanti a lui il senso salvifico della sofferenza. L’uomo non scopre questo senso al suo livello umano, ma al livello della sofferenza di Cristo. Al tempo stesso però, da questo livello di Cristo, quel senso salvifico della sofferenza scende a livello dell’uomo e diventa, in qualche modo, la sua risposta personale. E allora l’uomo trova nella sua sofferenza la pace interiore e persino la gioia spirituale”. Teniamo ben presente che queste parole non sono state scritte da chi parla in astratto del valore cristiano della sofferenza, senza mai averla sperimentata! Questa enciclica è stata scritta nel 1984, dopo che Giovanni Paolo II aveva vissuto le sofferenze conseguenti all’attentato del 1981, aggravate dalle molte altre dovute al suo ruolo di Capo della Chiesa cattolica. Il dolore può essere trasfigurato solo alla luce dell’esempio di Gesù redentore, e con un amore tale da trascinare ad imitarlo. Sentiamo Alexandrina. “O Gesù, che grande prova di amore mi dài nel farmi soffrire così! Quanto devo ringraziarti perché mi rendi simile a Te! In cambio delle sofferenze che mi dài vorrei darti tutti i cuori del mondo, affinchè ti amino in nome mio e vorrei darti tutte le lingue, affinchè ti lodino e benedicano eternamente” L (10-09-39) Vennero ancora spine molto acute a ferirmi. Benedissi per tutto il Signore e come coronamento pregai il “Magnificat”. S (30-03-45). Amore con amor si paga: fu per amore a me che Gesù soffrì e morì. E solo per amore voglio io pure soffrire e morire. L (21-11-36) Voglio forza per soffrire e amore per amare. L (07-03-39) Il soffrire non costa, perché l’amore vince tutto. Ma ha molto da vincere! L (18-12-39) Gesù dice: “Amare e soffrire; soffrire e amare: è il segreto della perfezione, è il più grande mezzo di salvezza.” S (26-12-52) Ricordiamo quanto San p. Pio scrive ad Annita di Gesù ( Epistolario III, lettera 4°, p 67): “L’amore alla croce fu sempre un segno distintivo delle anime elette. Ben comprese il nostro serafico Padre ( S.Francesco) che senza l’amore alla croce non si può fare molto profitto nelle vie della perfezione cristiana”. E’ chiaro che non tutti possiamo arrivare alle vette d’amore di una Beata Alexandrina, eccelsa anima-vittima! Tutti però, noi cristiani, dobbiamo tendere a quella meta, se vogliamo vivere cristianamente anche i nostri momenti di dolore. Chiediamo dunque continuamente nella preghiera di avere un amore sempre crescente! “ Gesù, che io ti ami sempre più!” La nostra Alexandrina, maestra di dolore e di amore, afferma:
Per sopportare il dolore L’ amore di GesùGesù mi aspetta a braccia aperte per ricevermi: mi aspetta pieno di sorriso e di amore. Vuole possedermi, vuole incendiare la mia freddezza nella fornace del suo Cuore divino. S (26-07-45) Gesù va folle d’amore a chiedere amore a tutti i cuori. Quale tristezza: amare e non essere amato! Amare ed essere offeso! S (06-06-42) Gesù ha il suo Cuore divino in fiamme: arde, arde continuamente per noi. Cosa è mai l’amore di Gesù, e cosa è mai l’ingratitudine delle anime! Oh, se io potessi aprire il mio cuore e mostrare al mondo le tenerezze dell’amore divino! E’ amore che obbliga a dimenticare il dolore. S (29-03-45) Egli ama quando consola e ama quando ferisce: è sempre amore, amore senza l’uguale. S (26-12-52) Quanto più fuggivo via da Gesù ( Alexandrina vive i sentimenti del peccatore), tanto più la mia anima vedeva il suo divin Cuore seguirmi e comprendeva meglio l’amore con cui Egli mi amava. Quanto più mi assentavo, tanto più Egli correva a me per attirarmi a sé, e più io Lo facevo soffrire. S (02-02-51) Sperimentai in me un amore (Alexandrina rivive i sentimenti di Gesù e dell’umanità) e una ingratitudine fortissima. L’amore era un amore immenso: riempiva il Cielo e la Terra; l’ingratitudine era tanto grande e tanto grave. Si opponeva a quell’amore, amore che come una barca stabile e sicura navigava al di sopra di tutto. Ricevetti l’ingratitudine senza cessare di amare. S (13-07-45) Gesù dice ad Alexandrina : “Gesù ha infuso nel tuo cuore il fuoco ardente del suo divin Cuore: è fuoco che ama, è fuoco che consuma. E’ l’amore che io voglio che tu dia alle anime; lo esigo. S (09-03-51) L’anima che ama irradia e lascia trasparire attorno a sé la forza dell’amore con cui ama. Il fuoco, quando attacca, lascia sempre i segni di aver bruciato. Amami, lasciati bruciare, porta alle anime il mio fuoco, il mio divino amore”. S (09-07-48) Gesù si rivolge a noi tutti: “Venite a me voi tutti che soffrite ed entrate nel mio Cuore divino. Venite a me voi tutti che desiderate ansiosamente amarmi, e bevete a questa fonte che non si esaurisce! Io sono amore, amore, infinitamente amore ed eternamente amore. Venite, venite a me voi tutti e anche consolate il mio Cuore divino! Ditemi continuamente che mi amate e chiedetemi continuamente il mio amore. Il mio Cuore divino vuol darsi, darsi, vuole volare verso tutti i cuori. Figlia mia, mia cara figlia, fa’ che io sia amato!” S (14-03-52) Ecco una esortazione di Alexandrina: O mondo, o anime, come Gesù ci ama! Amiamolo noi pure! Il nostro dolore non arriva ad essere nulla, in paragone al suo: fu un dolore infinito, fu un dolore di un Dio fatto uomo. Amiamolo, amiamolo senza sosta, amiamolo notte e giorno! Il mio cuore va come un uccellino sperduto a mendicare amore, sempre amore per Gesù. S (03-05-53) Lasciamoci scuotere dall’invito di Alexandrina! Impegnamoci a ricambiare l’amore di Gesù in modo tale che Egli possa dire anche a noi, come ad Alexandrina:
“Tu mi ami quando piangi, quando sorridi: Giorno e notte salgono al Cielo ad ogni momento le tue sofferenze, il tuo amore”.S (21-.03-47) FINE
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