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Gesù dice:
“Lontani dal Cielo, lontani da Gesù sono tutti coloro che sono
lontani dal tabernacolo.
Io voglio anime, molte anime veramente eucaristiche.
Il tabernacolo, il tabernacolo, oh, se fosse ben compreso il
tabernacolo!
Il tabernacolo è la vita, è l’amore, è la gioia , è la pace.
Il tabernacolo è luogo di dolore, di offese, e di sofferenza:
il tabernacolo è disprezzato.
Il Gesù del tabernacolo non è compreso! S (11-09-53)
Lo udii dirmi : “Figlia mia, figlia mia, luce e stella
eucaristica,(...) ti ho scelta come vittima perché tu continuassi la mia opera
di redenzione.
Ho posto nel tuo cuore l’amore, l’amore folle per l’Eucaristia.
E’ grazie a te, è alla luce di questo fuoco che tu hai lasciato
accendere che molte anime, guidate da questa stella scelta da me, trasportate
dal tuo esempio, si trasformeranno in anime ardenti, in anime veramente
eucaristiche.
Povero mondo, senza l’Eucaristia! Povero mondo, senza le mie
vittime, senza ostie immolate con me continuamente!
Io voglio, figlia mia, dì che io voglio un mondo nuovo, di
purezza, un mondo tutto eucaristico” S (05-01-52)
Non tralasciavo in nessun giorno di dire la preghiera al
Santissimo Sacramento, meditata, sia in chiesa, sia in casa o persino per la
strada, facendo sempre la Comunione spirituale così:
“O mio Gesù, vieni al mio povero cuore! Uniscimi a Te! (...) Non
voglio altro bene se non Te.
Ti rendo grazie, Eterno Padre, per avermi lasciato Gesù nel
Santissimo Sacramento. Ti rendo grazie, mio Gesù, ed alla fine Ti chiedo la tua
santa benedizione.
Sia lodato ad ogni momento il Santissimo e divinissimo
Sacramento!”A(p.8)
Sto sempre a fargli compagnia e Lo ricevo spiritualmente dozzine
e dozzine di volte; nel passare delle ore , quante volte Lo ricevo!
La mia follia d’amore è l’Eucaristia. L (01.10.40)
“Mio caro Gesù, io mi unisco in ispirito in questo istante e da
questo istante per sempre, a tutte le sante Ostie della Terra , in ogni luogo
dove abiti sacramentato.
Voglio passare lì tutti i momenti della mia vita, continuamente,
di giorno e di notte, allegra o triste, sola o accompagnata, sempre a consolarti
, ad adorarti, ad amarti , a lodarti e a glorificarti”. A (p.30)
Gesù le dice.
“Dì alle anime che mi amano, che nei loro lavori vivano unite a
me.
E, quando sono sole nelle loro stanze, molte volte, sia di
giorno che di notte, si inginocchino ( anche solo spiritualmente) col capo chino
dicendo:
« Gesù, io Ti adoro in tutti i luoghi dove abiti sacramentato;
Ti faccio compagnia per coloro che Ti disprezzano; Ti amo per coloro che non Ti
amano; Ti do sollievo per coloro che Ti offendono. Vieni al mio cuore! »
Questi momenti saranno per me di grande gioia e consolazione:
Quali crimini si commettono contro di me nell’Eucaristia!” S
(02-10-48)
Molte volte
Alexandrina ha la grazia di un sacerdote che le celebra la S.Messa in camera.
Cominciò la S.Messa. Ebbi la forza per resistere tutto il tempo
senza stare a letto . Mi pareva di stare tutta immersa in Gesù e contemplavo con
gioia le sacre Ostie che stavano sull’altare. Che contentezza: una di esse
sarebbe stata alimento della mia anima! L (30-05-41)
Che grande grazia! Egli scendere dal Cielo sulla Terra per mio
amore!
Nel momento di riceverlo, sentii impulsi di lanciarmi verso la
sacra Ostia, abbracciarla, divorarla. L (31-10-41)
Nella celebrazione del santo Sacrificio della Messa la mia anima
sperimentava pace, soavità, dolcezza.
Mi offrivo a Gesù , tramite le mani della Mamma, per essere
immolata con Lui. L (30-10-40)
Alla elevazione sentii impulsi di alzarmi e volare a Gesù-Ostia.
Mi vinsi e aspettai il momento in cui Egli sarebbe venuto a
me.(...) L (30-10-40)
Questa mattina, quando mi preparavo per ricevere il mio Gesù,
sentivo nella mia anima un vuoto tanto grande che neppure il mondo intero
sarebbe stato capace di riempire e saziare. Avevo fame: volevo riempirmi.
Ma la mia fame non era del pane né delle cose della Terra: il
cuore aveva aneliti e sospiri per Gesù. S (07-02-48)
Questa mattina avevo appena fatta la mia preparazione per
ricevere Gesù, quando giunse il mio parroco.
Collocato il Sospirato della mia anima sul tavolino e accese le
candele, mi disse: “ C’è qui il Signore a farti un po’ di compagnia. Verrà qui
il signor p.Umberto a dartelo. (aveva urgenza di partire)
Appena il signor parroco se ne fu andato, ujna forza venuta da
non so dove mi obbligò ad alzarmi (era paralizzata, ma, quando riviveva la
Passione con una mimica espressiva, scendeva dal letto e riusciva a fare i
vari movimenti. Però, dal 42 riviveva la Passione in forma tuitta intima,
dolorosissima, ma senza alzarsi dal letto. Siamo nel 44.)
Mi inginocchiai davanti a Gesù, mi chinai verso di Lui: il mio
viso ed il mio cuore non erano mai stati tanto vicini a Lui.
Che felicità, la mia! Godere tanto da vicino l’oggetto della
mia follia d’amore!
Gli confidai molte cose mie, di tutti i miei cari, e del mondo
intero.
Mi sentivo ardere in quelle fiamme divine.
Anche Gesù mi parlò:
“Ama, ama, ama, figlia mia! Non avere altra preoccupazione che
quella di amarmi e di darmi anime.
Dove c’è Dio c’è tutto: vittoria, trionfo”.
Chiesi agli angeli di venire a lodare Gesù cantando con me, e
cantai sempre fino a che fui obbligata dal signor p:Umberto a tornare nel mio
letto.
Presa dall’amore divino e infiammata in esso, feci la S.
Comunione. S (12-10-44)
Tra le varie estasi
nelle quali Alexandrina rivive la Passione, molte riguardano la Cena, con
l’istituzione dell’Eucaristia, “il più grande dei miei Sacramenti, il più grande
miracolo della mia sapienza”, le dice Gesù.
Alexandrina ne esprime
il significato più profondo e vasto.
Che notte, che santa notte! La più grande di tutte le notti.
La notte del più grande miracolo, del più grande amore di Gesù.
S (08-03-45)
Vidi il dolce Gesù benedire il pane che sarebbe stato la nostra
Eucaristia. S (11--04-47).
Il Volto era tanto infiammato che pareva avere in sé, più che
una somiglianza nostra, soltanto la vita del Cielo.
Non pareva più uomo, ma soltanto Dio. amore, solo amore. S
(30-04-48)
Fu tale la luce, tale l’amore, che pervase tutti: Gesù, gli
apostoli e me.S (15-11-46)
E, in quel momento di amore e di meraviglia senza pari, sentii
che il mondo era diverso :
Gesù si dava a lui in alimento: partiva per il Cielo e restava
nel mondo.
Quell’amore si estese su tutta l’umanità.Ss (02-08-46)
Come Gesù amò!Come ama!
Non desidera altro se non che viviamo di Lui e per Lui. S
(20-05-49)
Chi ama desidera
essere ricambiato nel suo amore!
Ecco che Gesù dice ad
Alexandrina:
“Figlia mia, fa’ che io sia amato, consolato e riparato nella
mia Eucaristia”.
E, al riguardo,
propone una devozione particolare, con una promessa:
“Dì in mio nome che prometto il Cielo a quanti faranno bene la
Santa Comunione, con sincera umiltà, fervore e amore per 6 primi giovedì del
mese consecutivi e passeranno un’ora di adorazione davanti al mio tabernacolo
in intima unione con me.
E’ per onorare attraverso l’Eucaristia le mie sante piaghe,
onorando per prima quella della mia sacra spalla, così poco ricordata.
Coloro che al ricordo delle piaghe uniranno quello dei dolori
di mia Madre benedetta, e per essi ci chiederanno grazie sia spirituali che
corporali, hanno la mia promessa che saranno accordate, purchè non siano di
dànno alle loro anime.
Nel momento della loro morte, condurrò con me la mia santissima
Madre per difenderli” S ( 25-02-49)
Nei brani seguenti
Alexandrina tenta di descrivere ciò che prova, appena ricevuto il tanto
Sospirato.
Sono sentimenti
diversi a seconda del momento : della sua situazione esistenziale e della
volontà di Gesù. Alcuni ci sono di esempio; altri di conforto, trovandoci noi
stessi in situazioni analoghe.
Fatta la S.Comunione, sentivo una grande unione con il Signore
e, dopo, un forte calore e una forza che mi abbracciava.
Passai così alcuni momenti e alla fine il Signore mi parlò:
“Io vengo a te perché tu sii unita tutta a me.
Perché tanto scoraggiamento?”L (25-06-35)
La giornata di oggi spuntò per me tristissima.
Nel ricevere Gesù, il mio dolore venne soavizzato, la tristezza
scomparve. L (02-11-40)
Alla fine della S.Comunione, come mi sentivo bene col Signore!
Che unione tanto grande!
Io dicevo al mio caro Gesù:
“Come è consolante la tua pace! Come è consolante amarti!”
E così mi intrattenni un po’ di tempo col mio Gesù. L (18-07-35)
Mi causa tristezza e dolore il modo in cui Lo ricevetti oggi. Mi
dimenticai subito della sua visita divina. Non ho amore per Lui! L.(29.09-40)
Ricevetti Gesù con gelo, ma un gelo che fa gelare tutto!
Il mio cuore e la mia anima si torcono e ritorcono per
l’afflizione. L (28-12-39)
Sentii Gesù inondare la mia anima con la sua presenza reale. Mi
diede forza per cantare e pregare fino al tardo pomeriggio. L (02-05-41)
Finalmente venne Gesù, scese al mio povereo e indegno cuore, mi
fece subito sentire che era Lui.
Mi riempì; il mio cuore divenne tanto grande! Pareva non starmi
nel petto: era come se avessi in me tutta la volta del cielo. S (06-09-47)
Entrò l’ospite divino e, senza badare a tanta miseria e
indifferenza, non rifiutò di scendere nel mio cuore.
Dopo alcuni momenti, io ero un’altra: il Cielo si chinò su di
me, rimase unito alla Terra, mi assorbì in sé.
La mia anima si illuminò: io ero grande, grande come Dio.
Gesù nel mio cuore mi parlò:
“Figlia mia, figlia mia, sei immersa , sei imbevuta nell’amore
di Gesù”. S (04-08-51)
Dovremmo ricordare
sempre una verità sconvolgente: la Comunione ci trasforma in Colui che
prendiamo. E’ nota la invocazione di S.Agostino:
“O Padre, la partecipazione al tuo Sacramento ci inserisca come
membra vive nel Cristo tuo Figlio, affinchè siamo trasformati in Colui che
abbiamo ricevuto”. (orazione dopo la S.Comunione , nella S.Messa di S.Agostino).
Venne il mio Gesù. Appena entrato in me, dissipò le tenebre:
tutto il mio interiore rimase illuminato dal suo amore, dalla sua pace.
Divenni un’altra. Allora potevo proprio dire:
“Non sono io che vivo, ma Gesù” S (01-03-47).
Ricordiamo la nota
affermazione di S.Paolo : “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in
me” ( Gal, 2,20)
Concludiamo con due
brani che mettono in evidenza come, non soltanto l’anima anela all’unione col
suo Amato, ma Gesù stesso ha ansie d’amore e anela ad unirsi alla sua creatura,
a possederla interamente.
Un giorno le portano
inaspettatamente l’Eucaristia.
E’ indicibile la gioia che sentii e, nello stesso tempo, la
confusione.
Gioia perché era arrivato il Sospirato nella mia anima e
confusione per tanti doni ricevuti.
Come Gesù è buono! Non rifiuta di venire al mio nulla, alla mia
miseria!
Appena entrato nel mio cuore, mi parlò così:
“Figlia mia, figlia mia, non posso vivere senza dimorare nel tuo
cuore.
E’ vero che abito sempre in te, ma ora sono venuto più reale, in
corpo e spirito” L (12-09-41)
Lo ricevetti nel mio cuore ed Egli subito mi confortò con queste
parole:
“Che amore, che amore, che eccessi di amore io ho per te, che
prodigi di amore, figlia mia!
Tu sospiravi di avermi nel mio cuore, e io sospiravo di
possedere tutto il tuo”. L (12-09-41)



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