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SI OFFRE VITTIMA
INFOCATI SLANCI D’AMORE
Nel dolore e nella solitudine della sua
cameretta, che diventa suo carcere a vita, si intensifica il suo amore a Gesù
Eucaristico. Contemplando il
tabernacolo, esclama:
“O mio Gesù, Tu sei
carcerato e io pure. Siamo entrambi carcerati: Tu carcerato per mio bene e io
carcerata nelle tue mani. Tu sei Re e Signore di tutto; io un verme della
terra.(si noti la grande umiltà, dopo aver fatto un accostamento che le pare
troppo ardito).
Ti ho abbandonato
pensando solo alle cose di questo mondo, che sono la perdizione delle anime.
Ora, pentita, con
tutto il mio cuore voglio solo ciò che Tu vorrai e soffrire tutto con
rassegnazione”.(A, p 17).
Comincia dunque a sentire sempre
più forte il desiderio di pensare solo a Gesù: vuole amarlo con un amore totale,
esclusivo, rinunciando al proprio “io”.
Sente quindi crescere il desiderio di
rendersi sempre più simile al suo Gesù, di immolarsi come Lui, di diventare
vittima per la redenzione.
Senza sapere
come, mi sono offerta quale vittima al Signore. Già da molto tempo
chiedevo l’amore alla sofferenza
(che è proprio delle anime-vittime).
Il Signore mi concesse
tanto questa grazia, tanto che oggi non scambierei il dolore con tutto quanto vi
è nel mondo.(...)
La consolazione di
Gesù e la salvezza delle anime era ciò che più mi preoccupava. (A, p p 17-18)
In questo periodo ogni mattina nelle sue
preghiere dice, tra l’altro:
“Gesù, mi unisco
spiritualmente a tutte le sante Messe che giorno e notte si celebrano sulla
Terra. Immolami ogni momento con Te sull’altare del Sacrificio; offrimi con Te
all’Eterno Padre, secondo le stesse intenzioni per le quali Tu stesso ti offri”.(A,
p 19)
E, come sempre, ricorre alla cara
Mammina.
Dopo aver ripetuto la sua consacrazione
a Lei e a Gesù, Le dice:
“Chiudimi per
sempre nel suo divino Cuore e digli che lo aiuterai a crocifiggermi fino a che
nel mio corpo e nella mia anima non rimanga più nulla da crocifiggere. (Sarà
esaudita in modo atrocemente totale!). (...)
Trasformami
tutta in amore, consumami tutta nelle fiamme d’amore a Gesù” (...)
(A, p 19)
In tale fervore incandescente zampilla
il seguente cantico di offerta ai tabernacoli.
“O mio Gesù, io
voglio che ogni dolore che sento, ogni palpito del mio cuore, ogni mio respiro,
ogni secondo che passerò,
siano atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
Voglio che ogni
movimento dei miei piedi, delle mie mani, delle mie labbra, della mia lingua,
ogni aprirsi e chiudersi dei miei occhi, ogni lacrima, ogni sorriso, ogni gioia,
ogni tristezza, ogni tribolazione, ogni svago, dispiacere, contrarietà,
siano atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
Voglio che ogni
lettera alfabetica delle preghiere che io reciti o oda recitare, ogni parola che
io pronunci o oda pronunciare, che io legga o oda leggere, che io scriva o veda
scrivere, che io canti o oda cantare,
siano atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
Voglio che ogni
bacio che ti do sulle tue sante immagini, su quelle della tua e mia cara Mammina,
dei tuoi santi e sante,
siano atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
O Gesù, voglio che
ogni goccia di pioggia che cade dal cielo sulla terra, che tutta l’acqua che il
mondo contiene, offerta a gocce, che tutta l’arena del mare e tutto quanto il
mare contiene,
siano atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
Ti offro le foglie
degli alberi, tutti i frutti che possono avere, i fiori offerti petalo per
petalo, tutti i granelli di semente di cereali che possono esservi nel mondo e
tutto quanto contengono i giardini, i campi, i prati e i monti; offro tutto
come atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
O Gesù, ti offro le
penne degli uccelli, il loro gorgheggio, i peli e le voci di tutti gli animali,
come atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
O Gesù, ti offro il
giorno e la notte, il caldo e il freddo, il vento e la neve, la luna e il suo
chiarore, il sole, l'oscurità, le stelle del firmamento, il mio dormire, il mio
sognare,
come atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
O Gesù, ti offro
tutto quanto il mondo rinserra, tutte le grandezze, le ricchezze e i tesori del
mondo, tutto quanto avviene in me, tutto quanto sono solita offrirti, tutto
quanto si possa immaginare,
come atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
O Gesù, accetta il
cielo e la terra, il mare, tutto quanto vi è contenuto, come se questo “tutto”
fosse mio e io di tutto potessi disporre e tutto offrirti
come atti
d’amore ai tuoi tabernacoli.
( A, p 21)
Ecco, dal cuore di Alexandrina, altre
scintille d’amore.
“O mio Gesù, se io
mi distraessi o dormissi e venissero su di Te i crimini del mondo, richiamami
mediante una grande afflizione o forti dolori perché io venga in tua difesa, per
non lasciare avvicinare alle tue prigioni d’amore i peccati del mondo”.L
(7-1-36)
Io mi sentivo tanto
vivamente nei tabernacoli! Il mio
cuore volava presso Gesù; svolazzava sopra il tabernacolo e con le ali batteva
alla porticina. L (29-4-39)
Non possono mancare invocazioni d’aiuto
alla Mammina:
“O Mammina, vieni
con me ai tabernacoli, a tutti i tabernacoli del mondo, in ogni parte e luogo
dove Gesù abita sacramentato. (...) Mammina, voglio andare da un tabernacolo
all’altro a chiedere grazie a Gesù, come l’ape di fiore in fiore a succhiargli
il nettare (...) (A, p 20)
Passai sveglia
molte ore della notte, in una unione continua con Gesù.
Le sue
prigioni d’amore sono le mie prigioni: sono sempre consumata dalle ansie
d’amarlo.
Tutto in
silenzio, e io con Lui. S
(14-11-44)
Alexandrina non dimentica mai i
fratelli.
La mia testa,
il mio corpo, la mia veste erano inzuppati di sudore
(dopo una lotta col demonio).Il
mio cuore , senza vita e senza poter resistere al dolore per il peccato, disse a
Gesù:
“Accetta tutte le
gocce di questo sudore come atti d’amore ai tuoi tabernacoli. E siano esse, una
per una, lacci che legano le anime al tuo divino Cuore, strappandole dagli
artigli di Satana”. S (17-1-47).
“O Gesù, Gesù. mio
Amore!(...) Gesù, bruciami! Consumami; fa’ che io sparisca in Te!
Fa’, fa’,
Signore, che tutte le anime si accostino al tabernacolo e vivano sempre e solo
del tabernacolo!” S
(11-9-53)
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