Alexandrina de Balasar |
Vibranti e sublimi espressioni di vita mistica e semplicità cattivante di « fanciullezza spirituale » raccolgono ormai attorno al nome di Alexandrina da Costa numerosissimi devoti di ogni paese del mondo. Il suo messaggio è ardito e trafiggente: farsi vittime crocifisse in unione a Gesù crocifisso per la salvezza degli uomini. Ma l'umiltà gioiosa con cui essa ha vissuto la sua missione lo rende accettabile ed esaltante. E' una sinfonia d'amore che fa sentire la bontà di Dio verso di noi e dà senso elevante verso Dio alla nostra vita. Il segreto di questa lezione di Alexandrina è stato per anni devoto e attento oggetto delle riflessioni dei professori Eugenia e Chiaffredo Signorile, che presentano ora in questo volume il risultato del loro studio. E' un'opera preziosa divisa in due parti : prima una ricostruzione biografica fatta con encomiabile precisione storica e poi una successione di flashes, tratti dagli Scritti della Serva di Dio, sulla sua spiritualità. L'inquadramento delle vicende esteriori della Serva di Dio viene così animato dalla ricchezza della sua vita interiore e noi possiamo scoprire la complessità, la grandezza e l'attualità della sua missione. Alla Postulazione sono richieste spesso fonti autorevoli per una conoscenza diretta e approfondita di Alexandrina: si propone senz'altro questa pubblicazione, dove ognuno, qualunque sia il grado della sua maturazione spirituale, troverà pagine che desteranno proficue risonanze invitanti alla santità. Il volume si accompagna in questo momento alla preparazione della Positio super virtutibus della Causa di Alexandrina, che ha già ottenuto il primo ufficiale e positivo riconoscimento della Congregazione delle Cause dei Santi. Accogliamo la coincidenza come un segno augurale per un non lontano più alto riconoscimento delle virtù eroiche della Serva di Dio da parte delle Chiesa. Don Luigi Fiora Postulatore « Dopo alcuni momenti di preghiera per implorare aiuti dal Cielo e la luce del divino Spirito Santo alfine di poter fare ciò che il mio padre spirituale mi ha prescritto, comincio a descrivere la mia vita tale e quale come il Signore me la ricorderà di mano in mano, sebbene io lo faccia con grande sacrificio ». Così Alexandrina inizia la sua Autobiografia il 20 ottobre 1940, ubbidendo ad un ordine del suo primo direttore spirituale, p. Mariano Pinho, gesuita. Alexandrina si accinge, dunque, con grande sacrificio, a dettare la sua Autobiografia. Ma poi, dal 1942 al 1944, prima di ricevere dal secondo direttore spirituale l'ordine di stendere un suo Diario con i sentimenti della sua anima, è spinta dalla necessità di dettare quanto sente nel rivivere la Passione. Donde le viene questa necessità? Dal suo amore a Gesù, principio e fine di ogni suo atto (come vedremo nel corso di questa biografia). Infatti nel Diario del 27 marzo 1942 si legge, nella parte dettata dopo aver rivissuto la Passione : – Gesù non mancatemi con le vostre forze affinché io possa descrivere nel miglior modo possibile ciò che soffriste durante la vostra santa Passione e con la vostra protezione e l'amore verso questa poveretta. È per vostra maggior gloria e per profitto di tutte le anime. – Anche noi per obbedienza – sia ad una voce interna, sia ad alcune sollecitazioni esterne – dobbiamo accingerci a stendere almeno un tracciato di biografia di Alexandrina. Ci poniamo in ginocchio e invochiamo l'aiuto del divino Spirito Santo, ben consapevoli che molto più grande è la sproporzione tra le nostre esigue capacità e il compito che siamo chiamati a fare, di quanto non fosse per Alexandrina. Ci conforta e ci stimola però l'affermazione : « Quando conoscete i vostri limiti, è allora che avete l'aiuto dall'Altissimo. Lo stesso amore a Gesù che ha spinto Alexandrina ha mosso anche noi. Avendo avuto la grazia di venire a conoscenza degli scritti di Alexandrina e avendo scoperto in essi meravigliosi tesori di ricchezza spirituale, di elevazione a Dio, abbiamo sentito il dovere impellente di farne partecipi i fratelli, affinchè crescesse in loro l'amore a Gesù : chi viene a conoscere il suo infinito amore, con il conseguente infinito dolore, non può continuare a vivere come prima, ma è necessariamente trascinato a proseguire sulla strada di sempre più amore, a costo di tutto il dolore. Conoscere un poco la vita e la spiritualità di Alexandrina vuol dire aumentare la nostra conoscenza anche di Gesù, poiché Alexandrina è « una delle copie più perfette di Cristo crocifisso come in varie estasi ha sentito affermare da Gesù. E, aumentando la conoscenza, aumenta anche l'amore. Nessun altro scopo abbiamo ! Spinti dunque a portare alla luce i preziosi tesori scavati nella profonda ricchissima miniera degli scritti di Alexandrina, siamo andati in cerca, per un bel po' di tempo, di un "grande" scrittore che utilizzasse il materiale da noi preparato per farne una biografia "bella", degna della elevatezza di Alexandrina... Ma, non avendo potuto attuare questo sogno, e sempre spinti dalla necessità di incrementare l'amore a Gesù, ci siamo decisi a metterci noi all'opera. L'impresa è stata molto difficile. La vita di Alexandrina non è di quelle che si prestano ad una biografia romanzata : gli avvenimenti sono pochi; la complessa ricchezza della sua personalità è tutta spirituale, per cui il biografo dovrebbe essere molto abile e di grande profondità spirituale per poter descrivere in modo adeguato la figura di Alexandrina. Il suo stesso primo direttore spirituale, nell'Introduzione alla sua Biografia "No Calvario de Balasar", scrive: "Non è facile scrivere su Alexandrina in modo da esaurire l’argomento". Ecco che abbiamo pensato di far parlare Alexandrina, attingendo ai suoi scritti, ossia di fare quasi una autobiografia: siamo convinti che nessuno saprebbe ritrarla con maggior vivezza, immediatezza, profondità e, alle volte, forza drammatica, di quanto lei stessa. Ma questo ha comportato il grave problema della scelta dei brani ! Dover scegliere tra l'immenso materiale a nostra disposizione (salgono a migliaia e migliaia le pagine dei suoi scritti) solo alcune parti per comporre i tratti di una figura che assomigli il più possibile alla vera Alexandrina ! Scelte diverse tratteggiano lineamenti un po' diversi. Dover poi scartare tanti brani belli e significativi tanto quanto quelli scelti! È col cuore tremante per il timore di svisare la realtà e con l'anima in ginocchio che abbiamo invocato aiuto al Cielo, ispirazione ad ogni scelta, per riuscire a comporre una figura il più possibile vicina alla vera Alexandrina, che solo da Dio può essere conosciuta nella sua completezza. Auspichiamo che altri, più validi di noi, facciano in seguito un'opera migliore. «Un giorno verrà ad essere pubblicata tutta questa fonte di luce, calore e bellezza scrive p. Pinho nella sua biografia. Così sia ! Per un lettore non abituato a considerare fenomeni mistici,e allo scopo di permettergli una migliore comprensione della vita spirituale di Alexandrina, aggiungiamo in questa Premessa alcune delucidazioni. Innanzitutto consideriamo il fenomeno di condizione mistica in generale. Non sappiamo trovare di meglio delle seguenti chiarissime e profonde spiegazioni di p. Vittorio de Bernardi Sj. (vedi "Spiritualità", settembre 1974, n. 8) : « La condizione mistica è un fenomeno noto nella Chiesa. Essa comporta una dilatazione di percettività che, a differenza delle esperienze parapsichiche, sempre contenute nella sfera dell'umano, si immerge più o meno profondamente nel mondo soprannaturale, con manifestazioni esterne inconfondibili, sempre improntate a santità. A differenza delle manifestazioni pseudo mistiche provocate ad arte con varie tecniche di tipo orientale, e delle manifestazioni provocate da vani stati di psicosi, le esperienze mistiche autentiche non dipendono dall'iniziativa di chi ne è soggetto, il quale rimane puramente recettivo, passivo. Il panorama divino che si schiude al mistico, astraendolo spesso dal mondo sensibile, provoca in esso una dilatazione delle facoltà spirituali, cioè di personalità e, di riflesso, un accrescimento sovrumano di gioia o di dolore. Per quanto riguarda l'esperienza mistica, qualcuno potrebbe pensare: beati i mistici, che hanno comunicazioni dirette con le realtà celesti! Cambierebbe però parere appena letta questa biografia, dove appare tutta la tragicità del dramma che si svolge nel profondo di Alexandrina. Sentiamo come prosegue p. De Bernardi, occupandosi in particolare di Alexandrina : « Al dileguarsi di queste impressioni mistiche, tuttavia, la capacità di soffrire ritorna in tutta la sua ampiezza, e Alexandrina si inoltra in quell'incessante alternarsi di gioie indicibili e di dolori sovrumani che sono caratteristici di uno stato mistico prolungato: per lei sino al termine della vita, secondo una spirale sempre più avvolgente. Non è più un normale cammino di fede, quello di Alexandrina : è un muoversi sugli abissi. Ora lo Sposo divino l'avvolge con abbaglianti fiammate d'amore, che la fanno gemere per lo spasimo d'essere tutta in Lui ; ora la immerge nella desolazione e nell'oscurità, col dubbio che tutto sia un'illusione, un inganno satanico. A proposito del cumulo di svariate sofferenze in tutte le sfere, fisica, morale, spirituale, attraverso le quali è chiamata a passare per raggiungere la massima unione possibile con Dio, leggiamo quanto p. Pinho scrive in "No Calvario de Balasar" : « Chi conosce per esempio la dottrina di S. Giovanni della Croce resta effettivamente impressionato nel leggere gli scritti di Alexandrina, sopratutto quelli degli ultimi quattro lustri. Si direbbe che in essi troviamo la esemplificazione vissuta in un superlativo alle volte misterioso degli insegnamenti del grande Dottore mistico, particolarmente in quanto si riferisce alla notte passiva dei sensi e ancora molto di più a quella dello spirito e all'unione consumata.. Nel Capitolo 3° intitolato "Dolore e amore" p. Pinho tenta di "mettere ancora più a fuoco quale culmine raggiunse questa purificazione meravigliosa che, ‘spogliandola di tutto le dà tutto’, portandola fino alla perfetta unione di amore con Dio, aurora della unione beatifica." (p. 203) Notiamo che una delle note fondamentali della spiritualità di Alexandrina, comune a quelle di tutti i santi, è l'amore alla sofferenza: il buttarsi nel rogo di essa per amore, col duplice scopo di purificarsi sino a rendersi degna della identificazione con Gesù e di salvare anime. Di qui nasce la sua gioia nel dolore, sperimentata, per esempio, dai martiri. E veramente «martire per la purezza « si può considerare anche Alexandrina, come vedremo. È tanto difficile per la mente umana concepire questo stato di gioia nel dolore ! Nostro desiderio, più ancora nostra speranza, e di portare almeno qualche lettore ad una convinzione alla quale siamo giunti noi dopo molto faticosa meditazione : il dolore non si può eliminare sulla Terra, ma si può trasformarlo con l'amore, rendendolo fonte di bene. Di qui la gioia nel dolore. Un fulgido esempio, il più noto, ci è dato dal serafico S. Francesco d'Assisi, come è accennato più avanti nella Introduzione di frate Franco Fusar. Ma avertiamo subito qui che tutto il travaglio che si svolgeva nel profondo di Alexandrina non appariva alla superficie: chi si accostava a lei riceveva solo sorrisi, conforto e pace. Come quando contempliamo un bel mare calmo, la sua superficie iridata di varie tonalità di azzurri e animata da allegri luccichii, che ispira tanta serenità e pace con la sua grande distesa, non pensiamo alle immani tragedie che si svolgono nelle profondità degli abissi dove infuria la lotta di sopraffazione. Gli autori Festa di Pentecoste del 1989
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