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Via Crucis
còn Alexandrina Maria da Costa

Pròlogo

Quanto costò o Gesù la sua vita sulla Terra!
Non fu, l'Orto con il Calvario, sofferenza di alcune ore:
utta la vita fu Orto e Calvario.
Egli cresceva in età e sapienza
e in Lui e con Lui cresceva la croce.
Non se ne separò un solo istante:
in essa cresceva, in essa soffriva;
ma sempre con sorriso e bontà,
con i suoi sguardi pieni di fascino e di attrattiva.
Così Lo vidi e sentii dentro di me, a soffrire in me e con me.
Fu un essere umano che soffrì; una Vita divina che vinse.

Stazióne I
Gesù é condannato a morte

Vidi e udii la grande moltitudine
che ad una sola voce, ben lontana dall'avere pietà di me,
gridava chiedendo la mia crocifissione.
Le mie orecchie sentivano scandire: « Muoia! Sia condannato!»
Oh, quali grida, quelle della folla!
Sentii lo scherno di alcuni che ascoltavano
quella numerosa e vile plebaglia
che mi voleva condannata a morte.

Stazióne II
Gésù è caricato della croce

Ricevetti la croce.
Non la presi io: sentii che me la collocavano sulle spalle.
Piegata, schiacciata dal suo peso,
vi caddi sotto nello stesso posto dove mi trovavo.
Camminavo morta lungo la salita del Calvario.
E sopra la mia morte portavo la morte di tutta l'umanità:
che peso su di me!
Sulle mie spalle non portavo solo la croce
ma il mondo intero.

 STAZIONE III
Gésù cade la prima volta

In una caduta lo sfinimento fu tale
che non fui capace di rialzarmi.
Un furore infernale mi tirò su con grande crudeltà:
Fui strascinata all'indietro per molti tratti!
Sentivo le corde alla cintola e al collo che mi tagliavano.
I miei occhi si rifiutavano di fissare le miserie orribili che sentivo.
Andavo cieca nella direzione del dolore;
ma ci vedevo bene nella direzione dell'amore:
era l'amore che mi obbligava a camminare e a vincere.
Salivo il pendio con tutti i patimenti,
ma lo salivo con tutto l'amore per dare la vita.

Stazione IV
Gesù incontra la sua SS. Madre

Mi venne incontro la Mamma.
Mi guardò intensamente;
Io guardai intensamente Lei.
Camminavo sempre.
Ella pure camminava, guidata dal mio sguardo,
che Le aveva ferito e attratto il cuore e l'anima.
In tutto il percorso non perdetti mai l'unione con Lei:
non trascinavo soltanto la croce, ma trascinavo anche Lei,
o, meglio, trascinavo il suo dolore.

STAZIONE V
Gesù aiutato dal Cireneo

Stavo per spirare ad ogni passo.
Caddi, e sopra di me cadde la croce.
Non per pietà, ma per timore
volevano qualcuno che la portasse.
Vi fu chi continuò a portarla:
non per amore, ma per imposizione.
Questo aiuto non fu volontario:
non ne ricevetti consolazione.
Tuttavia sentii che il mio cuore gli dispensava tanto amore.

STAZIONE VI
Gesù è asciugato dalla Veronica

Mi viene incontro una donna,
la donna diletta che ha compassione del mio dolore.
Con quale delicatezza e amore
mi pulisce il volto dal sudore, dal sangue, dalla polvere!
Vincoli della più stretta amicizia legano i nostri cuori.
E indicibile ciò che vorrei dire di lei;
le lodi che vorrei farle.
Come vorrei che si parlasse di questo suo atto tanto eroico!
Sento che il mio volto e l'amore del mio cuore
– che non è il mio amore –
restano impressi nella tela.

STAZIONE VII
Gesù cade la seconda volta

A metà del cammino,
grande fu la caduta e la scarica di flagelli sul mio corpo.
Le labbra mi si aprirono insanguinate;
e baciavo la terra nella quale mi ferivo.
Gli sguardi della mia anima si estesero sull'umanità.

STAZIONE VIII
Gesù parla alle pie donne

Mi seguivano alcune donne:
piangevano amaramente alla vista di tanti patimenti.
Mentre camminavo, le fissavo con sguardi di compassione.
Il cuore mormorava loro:
« Non piangete per me, ma per voi.
Piangete le vostre colpe: sono la causa dei miei dolori ».

STAZIONE IX
Gesù cade la terza volta

Caddi sotto il peso della croce.
Rimasi svenuta per alcuni istanti.
Gli aguzzini mi fissarono incuriositi,
credendomi morta.
Un nuovo furore mi strascinò con forza,
facendomi urtare nelle pietre della strada:
nuove fonti di sangue furono aperte dalle spine del mio capo.
Ma, anche così, dal mio cuore sgorgava solo amore
e compassione per gli aguzzini.
La marcia riprese, ancor più accelerata;
la rabbia degli aguzzini
bramava di vedermi sulla cima del Calvario.

STAZIONE X
Gesù è spogliato delle sue vesti

Quando mi spogliarono,
lo fecero con tanta furia
che strapparono brandelli di carne insieme alle vesti:
dolori violenti!
Gli occhi non potevano aprirsi per il sangue,
ma la vergogna mi obbligava a mantenerli più strettamente chiusi:
essere spogliata in pubblico!
Subito sentii che la Mamma voleva,
con il suo manto, coprire Gesù che era in me.

STAZIONE XI
Gesù è inchiodato sulla croce

Mi distesero sulla croce.
Sentii come se fossi io stessa
a distendermi sul legno e a porgere mani e piedi
per essere crocifissa.
Era un abbraccio eterno alla croce,
all'opera di Redenzione.

STAZIONE XII
Gesù muore in croce

Era notte, tremenda notte!
– Ho sete, ho sete !
– Figli miei, ho sete di voi!
– Padre, Padre mio! Persino Tu mi lasci?
Persino Tu mi abbandoni ?.
– Madre mia, accetta il mondo : è tuo!
È figlio del mio sangue; è figlio del tuo dolore.
Il grido di agonia, dolorosissimo, risuonò in tutto il Calvario:
– Tutto è consumato.
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
E’ per Te il mio ultimo sospiro !.
Il cielo parve aprirsi in spaccature di fuoco.
Udii come un echeggiare strepitoso di tuoni.
Quando Gesù spirò, il Cielo si aprì.

STAZIONE XIII
Gesù è deposto dalla croce

Vide Gesù mentre veniva deposto dalla croce:
il capo penzoloni, un braccio già schiodato;
la Mamma già seduta, a braccia aperte, per riceverlo.
Sentii come se Egli, morto,
stesse in me e anch'io, con Lui,
nelle braccia della Mamma:
eravamo un corpo solo, un solo cadavere.
Sentii la Mamma stringerLo al Cuore,
fargli tutto quello che poco prima
aveva desiderato ardentemente fargli,
nell'alto della croce.
Le lacrime della cara Mamma
cadevano sopra il volto di Gesù.
Fu l'amore che portò Gesù a dare la vita.
E la Mamma continua la stessa missione:
amare noi come Gesù.

STAZIONE XIV
Gesu è posto nel Sepolcro

Gesù morì e visse sempre.
Sentii che Egli morì e sentivo che continuava a vivere.
O Vita, o Vita celeste!
Udite, figli miei, la voce di Gesù che vi chiama!
Vi chiama perché vi ama.
Ascoltate con attenzione:
è l'ora della Grazia che passa!
Ricevetela, propiziatela, accettatela!
Batto con insistenza,
chiedo con tutto l'ardore del mio cuore:
Venite a me! Vi chiamo con amore di padre!

Epilogo

Un fuoco divoratore bruciava tutto il mio intimo
giungeva fino alle labbra secche e aride:
era fuoco di amore, era fuoco di consegna totale,
era fuoco di vita.
L'amore vibrava;
l'amore cresceva, vinceva, copriva il dolore.
Che cuore grande, io avevo! Grande come Dio.
Oh, quanto è grande, grande,
infinitamente grande l'amore di Dio!

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