Alexandrina de Balasar |
18LASCIATA LA TERRA...ApoteosiGià quando viveva ancora sulla Terra ha cominciato a manifestarsi la sua apoteosi. Basta pensare alla folla di visitatori degli ultimi anni. Ma si è palesata ancor più nella camera ardente, allestita nella stanza dalla cui finestra si era lanciata per proteggere la sua purezza. Era vestita con un abito candido, adagiata nella cassa foderata pure di seta bianca. Portava sul petto il candido giglio regalatole dai Salesiani di Mogofores . Appariva come immersa in una nuvola di fiori bianchi: “Un candido giglio tra gigli” (commentò un Religioso contemplandola). Infatti, quante volte il suo caro Gesù l’aveva chiamata “mio puro, mio candido giglio”! Riguardo alla folla di visitatori, Deolinda raccontò a don Umberto: “Appena morta, la casa fu invasa dalla gente. Ad alta notte ci siamo coricate, ma quasi non abbiamo dormito perché per tutta la notte abbiamo sentito, senza interruzione, queste parole: “Calma, adagio!” Erano gli uomini offertisi a regolare l’entrata e l’uscita della moltitudine”. (C G , p.695, nota) Sempre a don Umberto, Gioacchino Nogueira raccontò: “Con i miei cugini ci siamo offerti di vigilare la casa tutta la notte, mentre mia zia e e la cugina si sono ritirate. in camera. Nel vedere che l’onda della gente aumentava sempre più, perché giungevano anche da lontano, ci siamo preoccupati temendo che il pavimento non resistesse. Ad un certo momento siamo corsi a prendere dei tronchi per puntellarlo”. (C G , p.695, nota) Il giorno 14 continuò il pellegrinaggio. Erano persone di ogni categoria sociale: medici, avvocati, industriali, commercianti, artisti, oltre una massa di popolo. Continuò senza interruzione anche durante la notte, fino alle ore 10 del mattino del giorno 15, ora della partenza del corteo funebre verso la chiesa parrocchiale. Al funerale erano presenti 40 sacerdoti. Fu sepolta in una tomba povera, col viso rivolto verso il tabernacolo, come aveva desiderato. Nel suo Diario Autografo, al giorno 6-3-50, si legge: Non voglio grandezze nel mio sepolcro, ma parole di richiamo che scuotano le anime e le invitino al vero pentimento, al vero amore a Gesù e alla Mammina. Ah, questa è l’unica grandezza, l’unica aspirazione del mio cuore. E’ stata accontentata solo in un primo tempo perché poi ammiratori e devoti si misero insieme per fare erigere una cappellina mortuaria, inaugurata il 13 ottobre 1957, solo due anni dopo la morte. Ma non si fermò neppure lì perché nel 1978 la salma venne trasportata nella chiesa parrocchiale, dove resterà! Il 12 gennaio del 1996 venne proclamata Venerabile e il 25 aprile del 2004 , Beata. Il dott. Azevedo dà l’annuncio del trapasso a p.PinhoQuattro giorni dopo il decesso, il dott. Azevedo scrive a p.Pinho facendogli un breve resoconto. Leggiamone alcuni tratti. (...) Alexandrina è morta. Fu una grazia perché i dolori di questi ultimi mesi erano terribili. (...) Non le so dire ciò che avvenne in questi ultimi giorni, né quanto la Causa deve avere acquistato nel cuore di certi farisei. (...) La notte dello spirito scomparve nel penultimo giorno di vita.(...) Fu grande il sacrificio che il Signore volle da lei e da noi. Ma, Te Deum laudamus, per avere portato in Cielo la cara Alexandnrina. La camera di Alexandrina rimarrà come era (...) I suoi ultimi momenti furono, per i ciechi e i maleintenzionati, una prova schiacciante che era una grande santa. E’ già iniziato sulla Terra il cammino verso la gloria: il funerale fu grandioso. (...) e sulla tomba non mancano mai visitatori.(...) (C G, p.695) Don Umberto viene avvisato per via soprannaturaleIl giorno 16 ottobre arriva a Terrasini, in Sicilia, per un ciclo di conferenze. Il 17 mattina celebra la S.Messa e, mentre in sacrestia sta piegando i paramenti, viene avvicinato da una donna che, in atteggiamento umile e parlando sottovoce gli dice: “Mentre lei stava celebrando è venuta la Madonna e mi ha incaricata di dirle che Alexandrina è morta ed è già in Cielo. Io non so chi sia questa Alexandrina, lo saprà lei. La Madonna ha aggiunto: “Dì al padre di non rimanere triste, perchè Alexandrina gli è vicina”. A queste parole della Madonna ho visto sulle spalle di vostra reverenza una colonba bianca. Infine, mentre lei era chino sull’altare per dare la benedizione al popolo, la Madonna ha posato sul suo capo la sua mano con qualcosa che non distinsi bene, e ha aggiunto: <Dormi, dormi, figlio, figlio mio, che un grande lavoro ti aspetta>. Poi scomparve tutto”. (vd. don Umberto, “ Anima di vittima e di Apostola, pp 5-7). Quel “grande lavoro” era quello di preparazione per il Processo Informativo Diocesano che gravò praticamente tutto sulle sue spalle. E, se Alexandrina è stata riconosciuta Venerabile e poi Beata, lo dobbiamo proprio a questo suo lavoro, per il quale non gli saremo mai abbastanza grati. Alexandrina mediatriceLa sua missione di salvare anime continua naturalmente dal Cielo, oltre a quella di ottenere altre grazie. Per incoraggiarla durante il suo cammmino tanto dolorso, Gesù più volte le aveva prospettato la sua gloria futura; gloria non solo nel senso di riconoscimento da parte degli uomini, (“Tra poco sarai inclusa nel numero dei santi”) ( S, 13-6-52) ma, soprattutto, nel senso di visione beatifica e di gioia nel continuare a beneficare i fratelli rimasti sulla Terra. Ecco alcuni esempi. “Sei potente, ti ho fatta potente. Ma tra poco sarai ancora più potente in Cielo: farò che tu operi meraviglie per la gioia di molti e per la confusione di altri. S (14-1-49) “Dopo la tua morte, per mezzo tuo, sì, per mezzo tuo, molte, molte grazie, molte, molte benedizioni, una pioggia di grazie e di benedizioni cadrà, cadrà giorno e notte sulla Terra, sulla Terra colpevole, sui peccatori che tanto hanno offeso il loro Dio e Creatore.” S (4-12-53) Una preminenza hanno le grazie per la salvezza delle anime. “Io farò, figlia mia cara, che avvengano miracoli, che vi siano queste guarigioni di anime non solo qui, ma anche quando, non potendo più toccare il tuo corpo, toccheranno la tua tomba. Ti prometto, figlia mia, di concederti queste guarigioni improvvise” (27-12-46) (...) “Per la missione che ti ho affidata, per la più alta missione, io farò sì che dopo la tua morte, non solo siano salvi quei peccatori che ti invocheranno con fiducia e presso la tua tomba chiederanno grazie e la conversione, ma farò sì che molti siano assistiti da te nel momento della morte, del loro passaggio all’eternità. Quanti saranno accompagnati da te alla Patria celeste! Quante grazie saranno concesse a molti, quando tu già riposerai nel cimitero!” (23-4-48) “Coraggio! E’ molto prossima la tua Patria. E da là, quante grazie, quante benedizioni, quanti miracoli il mondo riceverà da te! Soffri, soffri!” S (9-7-54) “Va, figlia mia, alla tua sofferenza ineguagliabile.(...) Dopo la tua morte, la tua sepoltura, la tua tomba parlerà nell’intimo a migliaia e migliaia di peccatori: le anime verranno presso di te e continueranno, come ora, ad essere da te arricchite”.S (13-5-55) Il suo potere di mediatrice durerà sempre lungo i secoli! “Le virtù della tua vita qui sulla Terra brilleranno come stelle in Cielo, diffonderanno il loro splendore sul mondo intero, sul mondo che è tuo (glielo ha affidato da salvare). Tu vieni in Cielo, ma la tua benedizione, la rugiada feconda del tuo amore cadrà sempre sulla Terra sino a quando essa esisterà”. S (9-3-45) “Come premio per la tua sofferenza sulla Terra, ti do tutte le mie benedizioni, grazie, tutto il mio amore con i mezzi di salvezza affinchè tutta la Terra, per merito tuo, sia beneficata sino alla fine dei secoli. S (19-11-54) Alexandrina è una mediatrice potente, perchè ha da Gesù la promessa di ottenere tutto quanto chiede! “Sposa mia, in Cielo ti negherò tante cose quante tu sulla Terra hai negate a me. Mai hai detto un “no” a Gesù, sei stata sempre eroica nella sofferenza. Il tuo “s” a Gesù è sempre stato pronto. Anche Gesù sarà pronto in Cielo per dirti: “Manda (manda) sulla Terra tutte le benedizioni e le grazie, mia sposa amata, concedi (concede) alle anime tutto quanto ti chiederanno in mio nome, in nome di mia Madre benedetta e nel nome del tuo martirio”.(25-2-55) Notiamo quei due comandi: manda, concede. Gesù non dice “manderò”, “concederò”, perché vuol far scendere le grazie attraverso Alexandrina che le chiede, valorizzando così l’opera di mediatrice di questa eroica anima-vittima. Rivolgiamoci dunque a Lei, con fiducia! “O Alexandrina mia cara, aiutami ad imitarti, nei limiti del possibile! Ottienimi una sempre più forte capacità di amare fino a saper illuminare con il sorriso ogni mia attività quotidiana, anche se penosa!” L’amore mi porti al sorriso.
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