Alexandrina de Balasar

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CAPITOLO 5

SORRISO, GIOIA NEL DOLORE

Già nella Parte I abbiamo «visto il sorriso» di Alexandrina. Qui sono raccolti alcuni suoi pensieri al riguardo ed esortazioni che sente fare da Gesù.

Sorriso di Gesù nella sua vita terrena: Gesù; modellò da Imitare.

Fin al mattino andavo vivendo la vita di Gesù, nella sua nascita, nella sua infanzia, ma sempre accompagnata dalla croce. Egli cresceva in età e sapienza, e in Lui e con Lui cresceva la croce. Non se ne separò un solo istante: in essa cresceva, in essa soffriva, ma sempre con sorriso e bontà, con i suoi sguardi pieni di fascino e di attrattive.

Anche fin da piccolo, Gesù, qualsiasi lavoro disimpegnasse, soffriva col sorriso, soffriva con amore.

Gesù esorta a sorridere nel dolore, ad accettano con gioia.

Figlia mia, figlia mia, l'anima che mi ama, l'anima sposa di Gesù, l'anima vittima, trova gioia solo nella croce, solo nella croce si delizia.

Voglio che i tuoi occhi e le tue labbra sorridano ad ogni sofferenza affinchè tu sia sempre, con tutta l'eroicità, l'innamorata folle della croce, l'innamorata folle delle anime, l'innamorata folle di Gesù, l'innamorata folle dell'amore.

Abbi coraggio: il Cielo ti assiste. Offrimi il tuo dolore nascosto nel sorriso e nell'amore. Sorridi al dolore perché io possa sorridere quando giudico i peccatori.

Rimani nella tua croce, rimani con gioia: nascondi il martirio della tua anima con il tuo sorriso, il più che ti sia possibile. È col tuo sorriso, o meglio col mio sorriso che sta sulle tue labbra, che fai il bene, un grande bene, il massimò bene a tanto grande numero di anime. Io sto nel tuo cuore con il Padre e con lo Spirito Santo: parlo con le tue labbra e sorrido sulle tue labbra.

Come Alexandrina comsponde all'esortazione di Gesù.

O amore del mio Gesù, solo tu vinci il mio soffrire, solo tu mi obblighi a ricevere il mio dolore con il cuore palpitante di gioia, anche se non la sento.

Voi mi confortate, per poi lasciarmi quasi agonizzante di dolore. Grazie, mio Gesù, siate benedetto! Solo inchiodata sulla croce io mi sento felice: solo crocifissa per Voi io mi sento felice Venga il dolore a distruggermi tutto il corpo; venga insieme tutta l'abbondanza del vostro divino amore! Voglio che il mio sangue continui ad essere la moneta che compra le anime, se così volete.

Il Signore mi chiede tante sofferenze perché ne ha bisogno. Ma perché siano più meritorie, voglio riceverle con gioia affinchè Gesù abbia di più da ripartire. Voglio provargli che le ricevo per amore e con gioia.

Ho sofferto tanto nel corpo e nell'anima. O dolore, o dolore benedetto! Solo tu sei la mia gioia sulla Terra: solo da te ricevo qualcosa per Gesù e per le anime.

Sapete bene, Gesù, che accetto tutto e che il cuore e l'anima a tutto sorridono. La gioia sta in questo: accettare, volere, amare.

Ahi, il mio dolore, la sofferenza della mia anima! Soffro soffrendo e soffro sorridendo. Tutto in me e attorno a me è tristezza, la più grande tristezza, eccettuata l'anima che sorride sempre al dolore, alla croce, al vostro amore.

E null'altro è necessario, mio incanto: questo sorriso dell'anima è tutto.

Io sorrido a tutti, ma è ingannatore il mio sorriso: è per coprire le grandi angosce che mi passano nell'anima. Ma un sorriso molto diverso da quello delle mie labbra io ho e lo sento continuamente: è un sorriso di dentro, sorriso interiore, sorriso dolce, sorriso tenero, sorriso che bacia e abbraccia la volontà del Signore, sorriso che mi lega alla croce insieme con tutto il dolore, per mai più lasciarla. È Gesù che me la offre. Questo sorriso è reale, non è ingannatore: è il sorriso alla croce e alla volontà di Colui che me l'ha inviata.

Gesù mi ordina di soffrire con gioia. L'anima soffre con gioia, abbraccia tutto il dolore, ma la gioia esteriore è falsa: devo farmi violenza per nascondere il più possibile, con un sorriso ingannatore, tutto quanto mi ferisce.

Sorrido a tutti mentre l'anima piange; mi pare di ingannare tutti in ogni senso: mi mostro felice e contenta, ma la mia felicità e la mia contentezza stanno solo nella sofferenza e nel compimento della volontà del Signore.

Datemi la vostra santa letizia, perché io con essa possa sorridere a tutte le sofferenze che mi date: in tutte voglio vedere Voi, solo Voi e voglio sorridere perché Voi sorridiate. - Appena Gesù si assentò, rimasi sulla croce a versare il sangue dalle piaghe e dalle spine (ricordiamo che tali piaghe, pur non visibili, le danno dolori reali: vedi avanti, capitolo "Vittima"). Cadde su di me una tristezza profonda. Quanto devo vincermi per poter sorridere! O croce, o croce, io ti amo!

Fra tante spine, tante sofferenze, in così pesante croce, sento la gioia dell'anima che sorride a tutto quanto viene dalle mani del Signore. Posso gemere, possono piangere gli occhi del corpo, ma quelli dell'anima sono lieti, disposti a ricevere tutto il martirio che il Cielo manda.

Quale orrore, quale orrore, quale tristezza mortale nel mio cuore! Solo la volontà divina di Gesù mi sorride nell'anima: unico sorriso, unica consolazione e gioia.

Tutto il mio corpo era una piaga viva; il capo, una fonte di sangue. L'anima andava sempre piangendo, mentre le labbra sorridevano, confortavano e davano consigli. Mi assoggettavo a tutto (molte visite di varie persone) vincendo la mia ripugnanza, per amore a Gesù.

Solo il Cielo, solo Gesù possono e sanno dire quanto èdoloroso il mio calvario e quanto è triste il mio passaggio qu sulla Terra. Sorrido a tutto per amore a Gesù: per Lui e in Lui tutto ègioia ed ha dolcezza. Ma il cuore sanguina in tutto e per tutto: sorridono le labbra e piangono gli occhi dell'anima.

Mi lascio consumare da Voi: nulla Vi posso negare. Mi avete crocifissa con tanto amore e tenerezza! Sono felice nella croce, sono felice nel dolore.

In nulla trovo gioia, se non nello sforzo continuo di voler fare con perfezione la volontà del Signore. Voglio sorridere a tutto, ma la mia natura è tanto fragile: intristisce, sfinisce e muore.

La risposta di Gesù.

Rimani nella tua croce. Non perdere il tuo sorriso. Sei ingannatrice per amore: l'amore ti obbliga, figlia mia, l'amore ti porta al sorriso. Il tuo sorriso, in tanto dolore, in tanta amarezza, dà tanta riparazione al mio Eterno Padre. Tu consoli molto il mio Cuore divino e quello di mia Madre benedetta.

Vi vedo tutto amore, tutto luce. Tutto il mio essere è fuoco. Il mio cuore sorride a Voi e Voi, mio Gesù, sorridete a me. Quanto è tenero e dolce il vostro sorriso!

 

   

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