Alexandrina de Balasar

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CAPITOLO 15
(1942-1955)

L'ALIMENTO DI ALEXANDRINA

- …Non ti alimenterai mai piu sulla Terra. Il tuo alimento è la mia Carne, il tuo sangue è il mio Sangue, la tua vita è la mia Vita: da me la ricevi quando alito su di te e ti riscaldo, quando unisco il mio Guore al tuo... - Riémpiti per riempire, infiammati per infiammare. -

La miracolosa sopravvivenza di Alexandrina senza alimentazione, nel senso comune della parola, è dovuta a due interventi di Gesù che materializzano, diremmo quasi, due elementi divini: l'Eucaristia e la trasfusione di misteriose Sue gocce di sangue. Già nel 1946 Alexandrina è molto consumata dalle sofferenze di ogni genere, tra cui anche dal digiuno. Qualcuno consiglia il medico Azevedo di intervenire con iniezioni nutritive. Ma anche Azevedo, come Alexandrina, vuol fare la volontà di Gesù, ben consapevole di trovarsi davanti un'ammalata molto eccezionale. Ecco che Alexandrina chiede lume a Gesù e ne ha risposta: - O mio Gesù, io voglio soffrire, ma sapere che in tutto faccio la vostra divina volontà. Se vorranno che io mi alimenti, se vorranno farmi delle iniezioni, che devo io fare? - Sta tranquilla. È stato dato l'ordine, fu Gesù a dartelo e torna a dartelo: non ti alimenterai mai più sulla Terra. Il tuo alimento è la mia Carne, il tuo sangue è il mio Sangue, la tua vita è la mia Vita: da me la ricevi quando alito su di te e ti riscaldo, quando unisco il mio Cuore al tuo. Non voglio che tu usi alcuna medicina, se non quelle alle quali non si possa attribuire potere nutritivo. Questo ordine è per il tuo medico: sarà lui a prendere la tua difesa. Voglio che egli continui a sostenerti con tutta la vigilanza: è grande il miracolo della tua vita. Che egli mi aiuti, che ti sostenga! - Gesù vuole che appaia in modo evidente che la sopravvivenza di Alexandrina è dovuta solo al suo cibarsi di Eucaristia. Nel disegno di Gesù il digiuno di Alexandrina è un martirio in più che deve servire a fare meditare gli uomini sull'Eucaristia. Nel Diario del 9 aprile 1954 è chiaramente espresso questo: - Faccio che tu viva solo di me per mostrare al mondo il valore dell'Eucaristia e ciò che è la mia vita nelle anime. Sei luce e salvezza per l'umanità: fortunati coloro che si lasciano illuminare!.. - Trattiamo separatamente l'Eucaristia e la trasfusione.

Eucaristia.

È chiaro che per «mia Carne» Gesù intende l'Ostia consacrata. Alexandrina sente che veramente la nutre, perché quando per l'assenza del parroco è costretta a restarne per qualche giorno senza, si sente proprio sfinire fisicamente. Ricordiamo che (cap. 140, n. 17) ad un medico che la interrogava circa l'alimentazione e concludeva dicendo: - Allora non mangia nulla, nulla? - Alexandrina rispose: - Faccio la Comunione tutti i giorni. - Questo vuol dire che intendeva di ricevere un alimento con l'Ostia consacrata. L'alimento dell'Eucaristia non può mancare ad Alexandrina, specie dopo l'inizio del digiuno totale. Gesù le promette che non la lascerà senza l'Eucaristia in nessun venerdì, giorno in cui si consuma tanto nel rivivere la Passione, sia pure senza movimenti (vedi avanti, cap.160) e dopo la quale l'estasi continua con un colloquio con Gesù. Ma ci sono dei periodi, specie in settembre, in cui il parroco è assente perché va a Pòvoa per cura marina; e se non c'è un sacerdote occasionale di passaggio che le somministri Gesù Eucaristico, dovrebbe venire a mancarle questo divino alimento. E poi ci sono i venerdì santi, in cui la liturgia non consentiva di fare la Comunione, se non sotto forma di Viatico per ammalati molto gravi. Ma Gesù supplisce quando vengono meno gli uomini, mostrando un'altra volta il suo potere nella vita di Alexandrina. Ecco che Alexandrina è oggetto di un altro intervento divino misterioso: durante l'estasi che segue quella di Passione, nei venerdì nei quali non può ricevere l'Eucaristia dalle mani di un sacerdote, riceve l'Ostia Santa misticamente, ma realmente. Nei suoi Diarii Alexandrina descrive questo intervento miracoloso. Purtroppo, come abbiamo detto nel capitolo 10°, il suo Diario vero e proprio inizia solo nel 1945; in quei fogli precedenti raccolti da d. Umberto Pasquale Alexandrina non fa cenno a questo fatto. Solo nel Diario del 2 febbraio 1945 ne parla per la prima volta, e ne fa una descrizione dettagliata. Finito di rivivere la Passione, si sente tornare la vita, con pace, luce e amore. Ha l'impressione che la volta del cielo scenda su di lei e ode meravigliosi inni cantati da angeli: Udivo i loro inni meravigliosi; non li comprendevo bene, ma so che erano per Gesù Sacramentato. Udii le parole: « Corpus Domini Jesu Christi ». Sentii che Gesù si diede a me, legandomi sempre più a Lui. Gli angeli continuavano a cantare. (Si sente poi dire da Gesù: - Non rattristarti, figlia mia, di non ricevermi nella Eucaristia. Tu vedi come non ti ho lasciata rimanere sola! Vedi come io stesso mi sono dato a te, nei momenti in cui gli angeli intonavano inni di lode alla mia Eucaristia. Quanto più tu sei umiliata e la mia divina Causa è combattuta, più meraviglie, maggiori prodigi io opero in te. La mia scienza divina ha sempre di che darti e tu, mia colomba bella, hai sempre di che offrirmi. Giacchè è senza l'uguale il tuo doloroso martirio, è senza l'uguale il mio amore, con le mie meraviglie in te. Sono luci, confuse per quelli che non ci vogliono vedere chiaro: vita meravigliosa e prodigiosa è la tua, o figlia cara. - «Mi sono dato a te» si è sentita dire da Gesù. Potrebbe essere inteso anche solo in senso spirituale. Invece no: il 30 marzo dello stesso anno 1945, per esempio, Gesù precisa che è una Comunione reale. Questo 30 marzo è anche venerdì santo, oltre che compleanno di Alexandrina. Già da qualche giorno prima Alexandrina soffriva pensando che in quel giorno, essendo appunto venerdì santo, non avrebbe ricevuto il suo Gesù Eucaristico. Ma nel colloquio dopo l'estasi di Passione si sente dire: Prepàrati, figliolina: sto per darmi a te. E’ un segno che proprio anche così nascosto abito sempre in te. Osserva: scende il cielo su di te. Mi dò a te in una Comunione reale, in una Comunione eucaristica. - Scese su di me la volta del cielo e io esclamai: - Che bello, che bello! Vale la pena, mio Gesù, di soffrire e soffrire tutto per possedere il Cielo. - ... Egli disse le parole: «Ecce Agnus Dei» e poi: «Corpus Domini Jesu Christi». Mi pare proprio di avere steso la lingua per ricevere Gesù. Rimanemmo per alcuni momenti in un silenzio profondo, in una unione tanto grande. E 4 anni dopo, il 13 maggio 1949, ancora in occasione di una Comunione mistica, si sente ribadire che è una Comunione eucaristica: - Stai per ricevermi in Corpo, Sangue e Divinilà, come sono in Cielo. - Che questa Comunione mistica abbia il potere di nutrimento anche del corpo come la Comunione Eucaristica normale lo ha, per Alexandrina, si comprende dal brano seguente: Non avevo ricevuto il mio Gesù eucaristico: ne sentivo molto la mancanza. La fame che ne avevo era insaziabile. Durante la sera aspettavo nella speranza che il signor parroco, tornato a casa sua, venisse a portarmelo. Gesù sapeva bene che egli non sarebbe venuto. Supplì bene alla di lui assenza: venne a riempirmi il vuoto che neppure mondi interi riempirebbero; venne a saziarmi la sete che avevo di Lui, venne incontro alla mia agonia; venne e subito mi disse: - Figlia mia, sposa cara, prepàrati: Gesù viene a te. Lo riceverai dalle mani dell'angelo S.Gabriele: è lui che mi dà a te. Io sono il tuo alimento, la tua vita: non puoi vivere senza di me. - Fu visione dell'anima. Vidi gli angeli discendere: uno con la pisside contenente la sacra Ostia e alcuni altri angeli che lo accompagnavano. Alzai le mie mani, facendo la confessione dei peccati, e alle parole «Ecce Agnus Dei» dissi: - Signore, io non sono degna. - L'angelo pose sulla mia lingua Gesù-Ostia, che subito scese nel mio cuore, facendomi sentire il calore del suo divino amore. Subito dopo la santa Comunione, Gesù aggiunse: - Salgono gli angeli al cielo e Gesù, il tuo innamorato, resta nel tuo cuore... Riempiti di me, figlia mia: il tuo alimento è Gesù, solo Gesù è la tua vita. Risollévati dal tuo sfinimento, solleva il tuo cuore tanto abbattuto dal dolore!.. - Notiamo che al venerdì santo Gesù considera la Comunione data come Viatico, rispettando le disposizioni della Chiesa. Lo dice chiaramente nell'estasi del 4 aprile 1947: - Figlia mia, sposa cara, stai ora (appena finito di rivivere la Passione) per ricevermi dalle mani del tuo angelo custode; vengono ai suoi lati l'angelo S.Michele e l'angelo S. Gabriele; dietro di loro li segue una grande moltitudine di angeli. Prepàrati: scendono dal Cielo. -... Si chinò verso di me l'angelo custode: io stesi verso di lui la lingua ed egli, nel darmi Gesù, non cominciò con le solite parole, ma così: «Viaticum Corpus Domini nostri Jesu Christi custodiat animam tuam in vitam aeternam.»... Rimasi immersa nell'amore, in intimità con Gesù: mi pareva di essere inseparabile da Lui. - Figlia mia, mi sono dato a te in alimento: sono la tua vita; mi sono dato in questo modo per mostrare di più e meglio le mie meraviglie e per manifestare che sono contento dei miei rappresentanti sulla Terra, della dottrina della mia Chiesa. Non potevo lasciarti senza il mio alimento, dopo che hai consumato tante energie, dopo tante sòfferenze! Ti ho promesso di non lasciarti senza la mia Eucaristia nei venerdì, e non sono venuto meno. Mi hai ricevuto come Viatico: ed è vero che sei inferma e che senza un miracolo divino non avresti resistito al dolore: eri moribonda. Coraggio, figlia mia: io continuo a chiederti sofferenza perché il mio Eterno Padre continua ad esigere grande riparazione dalle mie vittime per la salvezza del mondo, affinchè i peccatori si convertano e vengano a me... - Ed ecco l'ultima Comunione mistica, ricevuta l'8 aprile 1955, venerdì santo. Dopo la descrizione della Passione, il Diario continua così: Finalmente arrivò Colui nel quale ho fiducia! Mi chiamò: - Figlia mia, tu sei mia, sei sempre stata mia, sarai eternamente mia. Ripeti con forza il tuo «credo». Prepàrati: mi riceverai dalle mani del tuo angelo custode... - Si accostò a me l'angelo che portava l'Ostia Santa e disse: «Corpus Domini nostri Jesu Christi custodiat animam tuam in vitam aeternam, amen!» Mi parve che tutto questo Gesù si accostò e disse: - Comunione dolorosa, è una ricevuto come Viatico... - non fosse avvenuto in me. Coraggio, figlia mia! È’ una Comunione di fede. Mi hai ricevuto come Viatico… -

Trasfusione di sangue, vita, amore.

Ma oltre l'Ostia consacrata Alexandrina riceve da Gesù un alimento per il corpo e per l'anima, alimento che è misterioso: un insieme di sangue, di vita, di amore, dato sotto forma di trasfusione per il sangue e di infusione per l'amore. Questa vita divina le viene comunicata fin da quando ha la prima estasi di Passione, il 3 ottobre 1938. Per quanto i primi accenni a questo fenomeno misterioso si trovino in due Diarii del 1944, del 25 giugno e del 26 ottobre, si capisce che risale al 1938 leggendo quanto Alexandrina si sente dire da Gesù nel 1950, nell'estasi che segue quella di Passione: Vieni a ricevere la goccia del mio divin sangue, sangue purissimo, sangue che genera le vergini, sangue che è la forza della croce, sangue che è stato la tua vita ed il conforto per i 12 anni della più cruenta crocifissione...- Questa operazione divina di trasfusione e di infusione avviene generalmente al venerdì, durante la estasi che segue quella di Passione. Negli ultimi anni pare avvenga ogni settimana, anche se Alexandrina non ne accenna proprio in tutti i Diarii dei venerdì. Infatti si legge nel Diario del 17 giugno 1955: - Figlia mia, questo sangue è il sangue della vita divina che tu vivi senza comprenderla: ti dò la goccia che sono solito darti perché tu viva la settimana, fortificata da essa. - La trafusione di sangue non avviene sempre nella stessa maniera: alle volte Alexandrina ha l'impressione che Gesù le dia da bere il suo sangue, come nelle estasi del 1944; altre volte le pare che il Cuore di Gesù si unisca direttamente al suo; altre volte ancora, sempre in estasi, vede come un cannello dorato messo a collegamento dei due cuori, cannello che significa l'amore che li unisce, come le spiega Gesù. Quasi sempre è Gesù stesso che fa l'operazione di unire i due cuori; alle volte è la Madonna, come nell'estasi del 16 giugno 1946; altre volte sono alcuni angeli, come in quella del 16 gennaio 1953. Quando, dal 1942 sino alla morte, Alexandrina resterà in digiuno completo, questa vita trasfusa così, oltre l'Eucaristia, sarà l'unico suo alimento, sia per l'anima che per il corpo. Questa trasfusione di sangue non va intesa dunque in senso esclusivamente spirituale: concorre a mantenere in vita il corpo, a reintegrare il sangue di Alexandrina perduto e non ricostruito da alimenti umani. Oltre le perdite mensili, abbondanti, Alexandrina nel 1945 perde sangue giornalmente per tre mesi consecutivi. In un'estasi di quell'anno si sente dire da Gesù: Ricevi ora tre gocce del mio divin sangue, in onore delle tre ore della mia agonia. Ricevilo prima di perdere tutto il tuo sangue che hai nelle vene. Voglio sempre questa mescolanza: il sangue della vittima di questo calvario; della più grande vittima dell'umanità, con il sangue della Vittima del Golgota, di Cristo redentore. Così hai tutto il potere e tutto vincerai. Il Cielo è tuo. La tua morte senza luce sarà di amore. - Circa un anno dopo: Vengo ad alimentare la tua anima come Medico divino e a dare al tuo corpo quello che il medico della Terra non può darti: il mio divino sangue, il mio divino amore perché tu viva e dia la vita alle anime. - E negli anni successivi Gesù continua ad affermare: - ...Gesù dà la goccia del suo sangue: il sangue che scorreva nel Cuore di Gesù è entrato nel cuore della sua vittima e scorre ora nelle sue vene, in tutte le vene del suo corpo. È alimento divino, è l'alimento di cui tu vivi. Tu vivi la vita di Gesù, tu vivi con il sangue e con la carne di Gesù. O meraviglia, meraviglia estasiante! ...O alimento, o alimento, o vita, o vita divina! È passata a te la vita che ti dà la vita, l'alimento che ti sostiene. Ti concedo questo, faccio questo per mostrare agli uomini il mio potere e la vita eucaristica. - Insieme alla trasfusione di sangue c'è sempre anche infusione d'amore, che spesso viene simboleggiato dal fuoco. Ma la fragile creatura umana rimane sconvolta enormemente nel contatto col divino! Al ricevere tale «frammento di vita divina» Alexandrina ha l'impressione di non poter resistere. Ecco quanto leggiamo in un Diario del marzo 1947: Gesù prese il suo divino Cuore: dal centro usciva una fiamma tanto grande che mi avvolgeva tutta e mi assorbiva in sé. In mezzo al fuoco cadde nel mio cuore la piccola goccia del sangue di Gesù. Per il sangue e per il fuoco il cuore si dilatava, si dilatava, pareva scoppiarmi. Gesù intervenne subito a porre termine a tutto con la sua sollecitudine, con le sue santissime mani. Il fuoco continuò ad infiammarmi, ma il cuore cessò di dilatarsi. - Senza un miracolo divino non potresti sopportare tale forza d'amore nè il sangue che ti scorre nelle vene, che è sangue di Cristo. - Questa trasfusione con questa infusione di amore dà ad Alexandrina vita e forza per sopportare il suo martirio. Per esempio in un'estasi del 1948 e in una del 1949 si sente dire da Gesù: Ricevi la goccia del mio divin sangue, la forza della tua anima, la vita del tuo corpo. Ricevila e và alla croce: io farò che sia sempre croce di gloria, croce di trionfo, croce di salvezza. Ricevi la goccia del mio divin sangue insieme a tutto il mio amore: il sangue ti dà la vita al corpo, l'amore ti da la vita all'anima. Prodigio meraviglioso! Ricevi, riempiti! - Tale trasfusione ha anche il benefico effetto di dare luce e di fugare i dubbi, come appare chiaramente dal seguente dialogo: - Ricevi ora la goccia del mio divin sangue, la vita della tua vita. Con essa vi è luce e amore e la certezza che sei col tuo Gesù. - Gesù unì il cannello dorato al mio cuore. Al passare della piccola goccia di sangue il dolore scomparve: rimasi tutta luce e tutta amore, tale fu lo splendore, il fuoco di Gesù. - Non soffro più, mio Amore: ora sì vedo che siete Voi. In questi momenti non è necessaria la fede per credere. Siate benedetto, siate benedetto! - Un mese e mezzo circa prima della morte, si sente dire da Gesù: Ricevi la goccia del mio divin sangue, goccia che ti fortifica e ti compensa tante forze consumate. Ricevi insieme una infusione del mio divino amore: riempiti, riempiti per vincere, per trionfare. Abbi coraggio, abbi coraggio!.. - Ma Alexandrina è mediatrice tra Gesù e le anime: la vita che riceve non è data solo per lei, ma perché la comunichi ai fratelli. È sempre la missione di anima-vittima, che continua la Redenzione. Ecco alcune affermazioni ed esortazioni che sente da Gesù: Vieni di nuovo a ricevere il sangue dal mio divin Cuore. Per amore lo dài, per amore lo ricevi… ... E’ sangue per vivere, sangue per dare la vita. Giacchè in non posso ora spargerlo per le anime, goccia a goccia spargilo tu, mia vittima, mia corredentrice... ...Ti dò, con la goccia del mio divin sangue, una infusione del mio amore. Sai per che cosa? Perché tu lo dia, perché tu lo distribuisca e perché dai tuoi sguardi, dalla tua vita traspaia tutto ciò che è celestiale. ... Riempiti per riempire, infiammati per infiammare!... ... Non puoi vivere senza di essa (goccia di sangue divino): con essa soffri, con essa ami, con essa vivi e dài vite. Quanto sublime è la tua missione, la missione di darmi anime e in tanto grande numero!... .... La goccia del mio sangue divino è la vita divina che vive in te, la vita che ti dà forza, la vita che ti porta la grazia e la luce dello Spirito Santo, affinchè tu dia luce, pace e amore e abbia la dolcezza dello Spirito Santo stesso. Và alla croce; nascondi il dolore, sorridi nel dolore: accetta la vita che Gesù ti invia e ti presenta. Coraggio, coraggio!.. ... Insieme alla goccia di sangue ho fatto passare una nuova infusione d'amore. Il sangue scorre nelle vene; l'amore ti riempie il cuore, ti affluisce alle labbra, ti infiamma il volto: è amore che si trasmette, è amore che voglio che tu dia a tutte le anime assetate di me, sopratutto a queste... ... E’ il tuo alimento: questo alimento ti ha portato nuove grazie. Voglio che tu le distribuisca: dàlle, dàlle in abbondanza, non cessare di seminarle, falle cadere sulle anime, su tutti i cuori come pioggia e rugiada celesti: è sempre l'amore di Gesù, è sempre Gesù che attrae, che chiama, che vuole perdonare. ... E il sangue di Cristo, è la vita stessa di Cristo a vivere in te. Comunica al mondo, comunica alle anime questa vita... Lascia che se ne servano e traggano da essa profitto, conformemente alle loro ansie di unione con me... E le anime che si accostano a te ricevono da te questa vita, come aria pura che si respira. È Gesù ad affermarlo, e Gesù non mente, non inganna: le anime che si accostano a te ricevono la vita celeste. - Una volta, durante la trasfusione, Alexandrina ha l'impressione che la goccia di sangue di Gesù non cada in lei, ma fuori; quindi si svolge il seguente dialogo: - O Gesù, Gesù, quando avete unito il vostro divin Cuore al mio mi parve che la goccia di sangue cadesse fuori e non in me. - Non è caduta fuori, no, figlia mia, perché è la tua vita, è il tuo alimento. Sai cosa vuol significare? Senza la tua sofferenza, senza la tua immolazione continua, questa goccia di sangue sarebbe inutile per molte e molte anime. Questa goccia, che significa tutto il mio sangue versato sul Calvario, senza la tua immolazione sarebbe la perdita di milioni e milioni di anime. Abbi coraggio: rimani in croce! Soccorri, soccorri il mondo perduto, il mondo pazzo. Spegni con il tuo dolore l'incendio delle passioni. Coraggio, coraggio, che il Signore è con te... Andando avanti con gli anni, Alexandrina perde sempre più le forze, perde sempre più la vita terrena, quindi ha bisogno di maggiori aiuti divini, di maggior vita divina: ecco che Gesù le dà una goccia più forte, più abbondante. Per esempio, in due estasi, del 1952 e del 1953 rispettivamente, sente Gesù dirle: E’ passata a te la goccia di sangue: è stata una goccia più grande, ancora più forte. Per l'aumento del dolore hai maggiormente bisogno della forza e della vita divina. Io ho permesso che il tuo dolore venisse aumentato, ho consentito che il tuo calvario divenisse più doloroso perché la gravità dei crimini esige così.. ... È più grande la goccia del sangue, è maggiore la infusione di amore. Il dolore, il dolore ti consuma molte forze, molta vita: devo provvedere di più per te... - La forza data da quella goccia grande grande è veramente portentosa: vedremo (cap. 22°) che in questo anno 1953 Alexandrina ha la forza, certo soprannaturale, per cantare in varie estasi pubbliche, che durano a lungo. Ancora nel 1954 vediamo insistito il seguente concetto: Alexandrina, mediatrice, riceve per dare: - È abbondante la goccia del mio sangue perché il dolore ha consumato in te molta vita. Dona questa vita alle anime, tu che sei la vita delle anime; dona il mio amore alle anime, tu che sei il mio amore; dà la mia luce alle anime, tu che sei stata creata per essere luce e guida delle anime. Coraggio, coraggio! Immòlati, sacrificati! - Questa «vita» corporale e spirituale insieme è tanto misteriosa, tanto difficile da comprendere! Gesù lo sa bene, Lui che conosce gli uomini. E a più riprese torna sull'argomento: La vita di cui vivi, la vita delle più alte meraviglie, può essere veramente compresa solo da alcune anime di grande e profonda vita interiore, da anime veramente mistiche. E sono tanto rare! Quale pena per il mio Cuore divino!.. ... E l'alimento che ti fa vivere, è l'alimento a cui gli increduli non credono... Non posso io far vivere le mie vittime nel modo che voglio, ossia con la vita divina?... Quanto ripugna, quanto ripugna a qualcuno questo modo di darmi alle anime, questa vita che ti faccio vivere!... - La vita che Gesù comunica ad Alexandrina la trasforma talmente che la sua vita spirituale si eleva avvicinandosi sempre più al divino Modello: si arriva così alla «unione trasformante», di cui parla S. Giovanni della Croce. Tutti sappiamo che Gesù dice: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, vive in me e io in lui» (Gv. 6,57). Questo si realizza in Alexandrina nella maniera più completa! Ed è espresso molto bene in affermazioni che Alexandrina sente fare da Gesù in varie estasi. Ne riportiamo alcune, riservandoci di sviluppare l'argomento nella Parte II, che tratta della spiritualità di Alexandrina. Ti dò altre tre gocce del mio divin sangue: è con esso che tu vivi. Faccio questa trasformazione sacra, trasformazione divina: trasformarmi in te, trasformarti in me... ... Ti faccio una nuova trasfusione, affinchè Cristo viva nella sua crocifissa e la sua crocifissa viva in Cristo. -Molte volte, nei momenti in cui riceve la trasfusione con l'infusione, Alexandrina ha proprio la sensazione di non vivere più sulla Terra: Gesù fece passare il suo sangue divino, sangue che mi diede fuoco, fuoco ardente. Fu in quel momento che io ardevo e mi perdevo in quell'amore infinito. Non vivevo sulla Terra; non so che vita vivevo, ma certamente era vita del Cielo... Alexandrina stessa non sa comprendere la sua vita. Nel 1951 sente Gesù spiegarle: - ... Tu non comprendi la tua vita, che non è della Terra: è del Cielo; non è umana, è divina. - Il progressivo aumento di vita divina è bene espresso nella seguente affermazione che Alexandrina sente da Gesù: - ... Ogni volta che la goccia del mio sangue passa in te, di più mi comunico a te, di più tu mi possiedi, di più tu vivi della mia grazia, del mio amore. - Alexandrina, dopo il 1942, con la 2° morte mistica (vedi avanti al cap. 17°), si sente di mano in mano sempre più staccata dalla Terra: avanza nella sua ascesa mistica sempre più «svuotata» della vita terrena e sempre più «riempita» della vita divina. E’ veramente il «nada y todo« (nulla e tutto) di S. Giovanni della Croce. È impressionante leggere nel Diario del 24 agosto 1951 come Alexandrina si senta dire da Gesù proprio lo stesso concetto, espresso nella stessa forma e se lo senta spiegare nel modo più chiaro nella sua essenza. Gesù fa questo rispondendo a lei che Lo ringrazia per la sua opera di salvezza. - ... Siate benedetto, siate benedetto per il vostro grande mezzo di salvezza. Non fu per merito mio, Gesù; non fui io a soffrire, non fui io a vincere: Voi avete trionfato nel Calvario e avete trionfato nel mio corpo. Io non ho nulla, proprio nulla, mio Gesù! Tutto è vostro, tutto. - Non hai nulla e hai tutto: non hai nulla perché tutto ricevi da me; hai tutto perché possiedi me... - Alexandrina si sente già fuori dal mondo, ma non sente ancora di vivere in Cielo. Gesù le spiega: - ... Tu non hai la vita della Terra, perché ormai non sei più della Terra; non senti la vita del Cielo, perché sono io che vivo in te. Confida, confida, faro del mondo e portavoce del Cielo. Come sono grandi le cose divine operate nella tua vita!

 

   

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