Il presente articolo è
composto da tre capitoli tratti dell'opera del professore Eugenia Signorile:
Gloria del Uomo dei Dolori
CAPITOLO PRIMO
MADRE E “MAMMINA”
Alexandrina sente la Madre del Cielo in tutta la sua sublime
grandezza; quindi sente se stessa piccolissima, indegna di accostarsi:
La
Madre di Gesù, essere anche Madre mia!
Che prova d’amore!
S (09-12-49)
E nella sua grande umiltà dice alla Madre celeste:
“Voi siete la Madre di Gesù
( in questo pezzo
nella traduzione manteniamo il “Voi”,
perché più
adatto allo stato d’animo in tal momento),
la Figlia dell’Eterno Padre, la Sposa
dello Spirito Santo, la Regina del Cielo e della Terra, e io una creatura
vostra, figlia del vostro Gesù (...) Quanto mi sento piccola alla vostra
santissima presenza!
Quante volte Vi ho detto che non sono
degna di baciare non solo i vostri santissimi piedi, ma neppure il suolo dove i
vostri piedi non si sono posati ma hanno fatto ombra!”
S (02-08-47)
Eppure,
quasi sempre la chiama “ Mammina”. In certi momenti, se La stringe tutta a sé, e
Le si stringe tutta. E nello slancio Le dà del “Tu”, come vedremo più avanti.
Mi buttai tra le braccia di Mammina e
Le dissi che offrivo il mio dolore perché venisse la pace nel mondo.(
siamo nell’ottobre 41)
L (10-10-41)
Mi sentivo tra le braccia di Mammina,
baciata, accarezzata e coperta di ogni tenerezza.
Non si possono paragonare
l’affettuosità e la tenerezza della madre della Terra con quelle della Madre
del Cielo.
L (08-05-40)
Riportiamo ora alcuni pezzi
raggruppati in paragrafi.
Lode e ringraziamento
1- “Mammina,
Mammina di Lourdes, sei tutta bella, mia cara Mammina!
Fammi pura, fammi pura. Rendimi simile
a Te, Mammina mia!
Come sto bene sul tuo santissimo
grembo!” S (07-02-53)
2- “O Mammina,o Mammina, quanto Tu
sei bella!
Fa’, Mammina, che anch’io sia bella e
che questa bellezza e purezza possa darle alle anime!” S
(06-12-52)
3- (...) Il mio
cuore si scioglieva e si scioglieva sempre più in ringraziamento davanti alla
cara Mammina. Passo là tanto tempo. Voglio amarla, lodarla, non cessare di
ringraziarla per la pace tanto desiderata.(...)
( fine della 2° guerra mondiale).
S (15-05-45)
Aiuto
4- “O Mammina,
fa’ che io sia fedele alle tue grazie. Dammi il tuo amore, la tua purezza ed il
coraggio per compiere la volontà del mio Signore!
Temo me stessa,
temo me stessa, ma confido in Te”. S (06-08-49)
5- “ Non
abbandonarmi ( Mammina), non permettere che io rattristi Gesù.
Fa’ che io possa
portare la mia croce, fa’ che tutti noi possiamo portare la nostra croce con il
più grande amore, con la più grande perfezione!” S
(06-06-53)
6- (...) Tante
volte chiamo la Mammina e le chiedo che mi faccia diventare pura, obbediente ed
umile; che mi riempia di tutto quanto è suo, affinchè Gesù veda in me solo Lei.
S (24-10-47)
7- Nel
prepararmi per ricevere il mio Gesù
(Eucaristico)
chiesi alla cara Mammina che mi
riempisse del suo amore e mi rivestisse della sua grazia e purezza; che mi
desse un cuore puro come quando ricevetti il battesimo.
Nel primo giorno
del nuovo anno volevo rinascere solo per amare il mio Gesù e non offenderlo mai.
L (02-01-42)
La “ cara Mammina” risponde:
8- “ Con la mia
grazia ti aiuto a soffrire, ti aiuto ad amare, ti aiuto a vincere.
Confida, confida
ed abbi coraggio!” S (03-01-53)
9- Ella stese su di me il manto e mi
disse:
“Ecco il manto della mia purezza
perché tu sia sempre pura, il manto della mia grazia perché tu abbia sempre
grazia, il manto del mio amore perché tu distribuisca grazia, purezza e amore”.
S (28-05-54)
Ed Alexandrina
sente l’aiuto
10- Durante il
giorno, nella mia amarezza, alzavo gli occhi al Sacro Cuore e alla cara Mammina
( due quadri appesi alla
parete presso il letto). Mai
guardavo a Lei senza che mi sembrasse sorridermi con bontà.
E’ già notte, e
ancora mi pare che quel sorriso mi sia impresso nell’anima e nel cuore.
La mia Madre, la
mia Mammina benedetta, oh, quanto io La voglio amare!
Cosa mai
sarebbero stati questi lunghi anni di letto, se Ella non avesse vegliato su di
me e non mi avesse aiutata! L (14-04-40)
11-
( canta)
“Il tuo cammino, Madre di Gesù, mi dà
conforto per portare la croce, per portare la croce in questa amarezza, in mezzo
alle tenebre, in tanta aridità”.S (15-12-44)
12- Mari e mondi
di tenebre mi separano per sempre dal mio Gesù. Sono come se fossi cieca nel
corpo e nell’anima. Sono immersa in mari di oscurità senza saper nuotare.
Sempre immersa,
alzo le mie braccia per afferrarmi a qualcuno, e questo “ Qualcuno” è la cara
Mammina.
Voglio andare
tanto lontano in queste tenebre, voglio sprofondarmi tanto da perdermi in esse
come Gesù vorrà.
Ma voglio
convincermi che vado aggrappata a tanto tenera Madre e avvolta nel suo
santissimo manto, per non temere, non vacillare, non disperare.
Da sola, muoio di
spavento ed offendo il mio Gesù. S (24-05-45)
13- “Mammina,
Mammina, molte grazie per le carezze, per l’amore, per la luce che mi hai dato!”
( durante un’estasi:
06-06-53)
Affidamento
14- Ho consegnato
a Gesù e alla Mammina la mia vita incomprensibile. Me la accettino Loro, che
nella loro sapienza divina comprendono tutto.
A me spetta solo
seguirli, anche alla cieca.
Sia fatta in
tutto la volontà del Signore! S
(28-05-48)
15- Mi sono
consegnata, affidata: è il mio unico modo di essere presente.
Gesù e la Mammina
si prendono cura di me, anche se io non lo sento. Credo, credo, mio Dio! Io
credo.
In questo
martirio anelo solo a vivere e morire d’amore. S
(06-10-50)
La Mediatrice
La Mammina viene sentita anche come “ ponte” per andare a Gesù.
16- “O Mammina,
aprimi le tue braccia santissime, prendimi tra di esse, stringimi al tuo Cuore
santissimo, coprimi col tuo manto, accettami come tua figlia molto amata, molto
cara e consacrami tutta a Gesù.
Chiudimi nel suo
divin Cuore e digli che lo aiuterai a crocifiggermi
( è già cosciente della sua missione
di vittima) in modo tale che
nel mio corpo e nella mia anima non rimanga più nulla da crocifiggere”.
( preghiera
che elevava ogni mattina, tra le altre) ( A, p.19; A’ p
17)
Vedremo che sarà esaudita in questa richiesta in modo
atrocemente totale!
17- “ O Mammina,
Mammina, io sono figlia dei tuoi dolori: vinci Tu in me!
Prendimi tra le
tue braccia, passami da esse a quelle di Gesù e non permettere che Egli veda in
me tanta miseria: rivestimi di Te!” S (06-12-46)
18- “Mio Gesù,
mio Amore, ancora una volta mi consegno a Te, ma voglio venirci attraverso
Mammina.
Ancora una volta
mi offro come vittima, ma tramite le sue labbra. Ancora una volta mi sottometto
alla tua volontà, ma sempre con Lei: con Lei voglio fare la tua divina volontà
ed essere immolata come ti parrà”. S (18-04-52)
E’ bello meditare su come Alexandrina sente uniti in un solo
Cuore i due Cuori di Gesù e di Maria, per quanto per l’Uno usi l’aggettivo “
sacro” o “ divino”, mentre per l’Altro l’aggettivo “ santo” o “ santissimo”.
19 Nei momenti
più angosciosi dico alla cara Mammina del Cielo:
“ Mostra che sei mia madre, e io darò prova di esser tua figlia.
Mi lancio nel tuo
santissimo Cuore. Da esso voglio andare in quello di Gesù e rimanere in ambedue
nello stesso tempo”.
S (25-09-53)
20- “ Mammina
cara, vedi se trovi nel mio nulla alcune briciole
( di sofferenza)
che servano per essere trasformate da
Te in fiori da offrire per me al mio Gesù”. L (01-06-39)
21-
( dopo un esame medico dolorosissimo)
“Mammina, io sono pronta per più sacrificio e più amore. Di’ questo per me a
Gesù.
Fa’ che io
soffra, fa’ che io ami: voglio morire d’amore”. L
(02-05-41)
22- “ Madre di
Gesù, dammi il tuo amore. Nacondimi, aiutami a scomparire, a perdermi in Gesù,
ad essere folle d’amore per Lui”. ? fonte ?
E’ Gesù stesso che esorta a rivolgersi alla Madre come
mediatrice:
23- “ Nessuna
prece mi può essere più gradita di quella che viene dalle labbra di mia Madre
benedetta.
Vengano le anime,
vengano le anime a Gesù, tramite Maria; vengano a riparare, tramite Maria e a
ricevere grazie, tramite Maria!” S (06-02-53)
Ma non solo
mediatrice!
Gesù la addita
addirittura come rifugio, come porto di salvezza per la povera umanità in
pericolo. Vediamo cosa suggerisce.
Nella Lettera
a p.Pinho del 3 novembre 36 si legge:
24- “ Dì al tuo
padre spiritiuale che mandi a dire al Santo Padre che voglio che sia da lui
collocato al collo di una statua di mia Madre Santissima un cuore con una chiave
d’argento o d’oro, una cosa fine.
Questo vuol dire:
come ho mandato a chiudere tutto nell’arca di Noè prima del diluvio, così voglio
chiudere il mondo intero in quell’Arca Santissima.
L (03-11-36)
Quanti anni sono passati dal 1936? Quando saranno esauditi i
desideri di Gesù?
CAPITOLO
SECONDO
L’ADDOLORATA
Qui offriamo solo alcuni flashes su
quanto è sentito da Alexandrina circa la Madre dei dolori.
Venti secoli fa
1- Molto profondamente ed al vivo
sentii l’unione dei dolori di Gesù e della Madre, e quanto Lei con Lui cooperava
alla nostra salvezza: quanto le siamo debitori!
Oh, se io lo sapessi dire!
S (13-08-48)
2- Quanto Gesù amava! Quanto la Madre
amava!
Erano due manti di fuoco in un solo
manto a coprire e ad amare il mondo intero . Che amore infinito!
Io fui partecipe del medesimo amore,
del medesimo dolore, della medesima letizia.
( letizia portata dalla salvezza
ottenuta col Sacrificio di Gesù e dall’-amore col quale compiono il volere del
Padre).S (14-10-49)
3- Vorrei
descrivere meglio il pianto della Madre presso la Croce.
Io non lo vedo, ma lo sento, e nel modo più vivo che si possa
sentire. Pare che Lei agonizzi
con Gesù.
Non si muove, non
stacca gli occhi da Lui, non lascia la Croce.
Lungo la sue gote
scorrono abbondanti lacrime. L (29-09-40)
4- Non distoglie
gli occhi da Gesù, neppure per asciugarsi le lacrime.
Soltanto le
lacrime glielo fanno perdere di vista. L (18-04-41)
5- Il Calvario è
arido e secco: le lacrime della Madre lo irrigano. L
(25-04-41)
6- Le lacrime
della Madre passano attraverso il mio cuore: è un sudario di dolore che va ad
avvolgere Gesù. S (09-04-48)
7- Non so quale
Cuore sia più ferito: quello della Madre o quello di Gesù.
L (29-09-40)
8- Sentivo
continuamemnte il bisogno di abbracciare me stessa, per stringere di più a me il
Cuore della Mammina (Maezinha): più soffriva, più io l’amavo, più la
sentivo mia Madre. (Mae) S (15-04-49)
Oggi...
Ma non dobbiamo fermarci a contemplare la Madre sul Calvario!
Come il Figlio suo, continua a vivere e ad amare la povera
umanità, quindi a soffrire per il suo miserevole stato.
Durante le estasi dei primi sabati Maria appare ad Alexandrina,
sempre dietro sollecitazione di Gesù. E’ interessante notare questa sudditanza.
Alexandrina ne resta aiutata, confortata nel suo martirio, ma
anche sempre stimolata a continuare la sua opera di anima-vittima, ad
assecondare ogni desiderio di Gesù.
9- Venne la Mammina. Fece la consegna
del suo Cuore a Gesù. Mi prese tra le sue braccia e cominciò a stringermi e a
coprirmi di carezze, mentre Gesù immetteva il suo Cuore
( di Maria)
nel mio, dicendomi allo stesso tempo:
“E’ tuo come è il mio. Tienila
(Maria)
in te come tieni me.(...)”
Nel ricevere nel mio il Cuore di
Mammina il mio si dilatò. Sentii l’amore dei Due; e Gesù disse:
“Vedi come sei ricca e potente”.
S
(04-08-45)
10- Venne Mammina, mi prese tra le
braccia, mi accostò al suo santissimo petto e mi disse:
“ Sposa fedele , sposa amata del mio
Gesù, figlia mia, vergine pura, primogenita (
primogenita)
di Gesù, vieni a riposare sul mio Cuore palpitante d’amore per te.
Porta e dà una
palpitazione di questo amore a ciascuno di coloro che ami; dì che è mio, dì che
lo manda la madre di Gesù (...)”
Mi pareva di
sentire il suo sangue scorrere e il Cuore palpitare. Mi sentivo in un mondo
senza fine di amore e di dolcezza.
S (06-07-46)
In questi primi due pezzi abbiamo visto il
conforto dato dalla Mammina.
Ma nel passare degli anni si fa sempre più
marcata la nota dolorosa, la esortazione ad assecondare la richiesta di
martirio, fatta da Gesù.
11- Col capo
chinato verso la Terra, non distoglieva il suo sguardo pieno di tenerezza e
compassione. Che dolore forte, pungente! Quanto soffre la Mammina!
E’ già martedì e
questa scena
( vista
probabilmente il sabato precedente, 1° sabato del mese)
non è ancora scomparsa. Mi pare si
sia impressa in me per sempre.
Ancora un’ora fa
la vidi nuovamente chinata verso la Terra, impossibilitata di distoglierne lo
sguardo. Dai suoi occhi uscivano deue rivoli di lacrime, lacrime di profondo
dolore che bagnavano la Terra.
L (10-09-40)
12- La Mammina
mi prese sul suo grembo, mi strinse al suo santissimo Cuore, mi baciò, mi
accarezzò, e cominciò ad alitarmi sulle mani, sui piedi, sul cuore, sul capo e
poi su tutto il corpo.
“E’ il balsamo
per le tue piaghe, per le tue ferite, figlia mia. Io verrò di tanto in tanto a
dare sollievo al tuo soffrire.
Asseconda la
richiesta di Gesù: lasciati vivere piagata; soffri perché il tuo e mio Gesù non
soffra ( in
quanto vittima riparatrice),
piangi perché Egli non pianga : va’ a soccorrere le anime, va’ a salvarle. Conta
sull’aiuto della tua Mammina.(...)”
S (05-07-47)
D’ora in avanti la Madre le apparirà quasi
sempre palesando il dolore.
13- La morte di
Gesù (
dopo la Passione) oscurò il
calvario della mia anima .Rimasi così per un po’ di tempo.
Egli venne poi
con nuova luce e nuova vita. Nelle sue divine mani portava un manto color del
cielo, ornato di oro e pietre preziose:
“Figlia mia,
eccoti il manto della Regina delle vergini, della Madre dei dolori, della
Consolatrice degli afflitti e dei tribolati. E’ il manto dell’Immacolata, della
Madre Ausiliatrice, conforto per tutti i mali.
Vengo in suo
nome. E’ regina del Cielo e della Terra: desidera l’umanità intera all’ombra del
suo manto. Vuole che tu, a sua somiglianza, copra tutti i suoi figli e che, con
la stessa premura, dolcezza e amore materno, li conduca al mio Cuore divino.
Prendine cura,
dà loro il tuo amore, il tuo dolore, la tua immolazione e il tuo sacrificio.
Fa’ ciò che Ella
farebbe se vivesse ora sulla Terra.”
Rivestita con il
manto che Gesù aveva collocato sulle mie spalle, mi sentivo umiliata e confusa.
Uno stuolo di
angeli parve scendere su di me: due di essi si avvicinarono a Gesù e gli
consegnarono una corona. Gesù la pose sul mio capo:
“E’ la corona
della Madre mia santissima. Rinnovo ciò che è già stato fatto da tempo. Sei
regina dei dolori, regina delle vittime, regina dei peccatori: soccorrili,
soccorrili!
S (26-11-48)
14 Venne la
Mammina dei Dolori con un manto violaceo bordato d’oro; con le frecce nel Cuore.
Triste, molto triste. Mi prese nel suo grembo, mi strinse a sé, mi accarezzò e
mi disse:
“Ti voglio,
figlia mia, tra le mie braccia come sul Calvario ebbi il mio Gesù. Lui, lo tenni
morto per l’umanità; te, ti tengo per confortarti, perché tu possa continuare ad
essere la grande vittima della stessa umanità.
Non negare a
Gesù il tuo dolore. Sono tanti e tanto gravi i crimini! Il mondo è in imminente
pericolo. Il Cuore del tuo e mio Gesù, insieme col mio, non può soffrire di più.
Soffri, soffri per le anime; non consentire che il sangue di Gesù vada perduto!”
In questo
momento la cara Mammina ruppe in pianto con molte lacrime.
Io non volli più
sapere di riposare tra le sue braccia. Mi lanciai al suo collo e Le dissi: “ No,
no, Mammina, non voglio che piangiate. Non ho con che asciugare le vostre
lacrime, ma ho il vostro Gesù”.
Mi lanciai con
le mani sulla tunica di Gesù e con essa le asciugai.
“Solo Gesù,
Mammina cara, solo Lui può soavizzare il tuo pianto. Non piangere più! (...)
Nulla vi nego.
Voglio essere sempre vittima dei vostri dolori”
S (07-05-49)
15- “Vieni,
Madre mia benedetta, conforta e prepara al dolore la nostra figliolina”.
Venne Mammina;
la copriva un manto di regina, ma il suo santissimo Cuore era cerchiato di spine
e attraversato da una spada.
Io La fissai.
Non seppi dire altro che :”Mammina, Mammina!”
Ella più in
alto, ma chinata su di me, mi accarezzava, mi baciava dolcemente.
Gesù era al mio
fianco, vedeva i desideri del mio cuore che erano di togliere tutto quanto
feriva Mammina e di passarlo al mio cuore.
Gesù mi si
avvicinò di più, tolse le spine e la spada dal Cuore di Mammina, passò tutto al
mio cuore e disse:
“Madre mia
santissima, la nostra vittima non vuole il nostro dolore, non vuole che siano
feriti i nostri divini Cuori. Vuole per sé tutto il dolore”.
Rimasi subito a
soffrire, a soffrire molto.
Mammina continuò
ad accarezzarmi e mi disse:
“La grazia e la
forza di Gesù non ti mancheranno fino all’ultimo momento della tua vita. Abbi
fiducia. Fa’ tutto quanto Gesù ti chiede.(...)”
S (06-05-50)
16- E’ venuta la
Mammina Addolorata. Nel centro del suo petto aveva il Cuore santissimo ferito da
frecce intramezzate da spine, che glielo circondavano completamente.
Da ogni ferita
delle spine sgocciolava sangue: sul suo Volto tristissimo scorrevano copiose
lacrime.
Contemplavo
questa scena dolorosa.
“ Figlia mia,
sono triste come lo è Gesù; come il suo, in ugual dolore, soffre il mio Cuore.
Consolaci,
soccorri le anime. Povero mondo, cosa soffrirà mai!”
S (02-12-50)
17-
Improvvisamente apparve la Mammina Addolorata; portava sulle braccia Gesù morto.
Lo pose sul mio
grembo, mi accarezzò leggermente e si sedette al mio fianco.
I miei occhi non
cessavano mai di contemplare Gesù, mentre ascoltavo ciò che Mammina mi diceva:
“Accetta, figlia
mia, a somiglianza di me sul Calvario!
A me fu dato
Gesù, morto per l’umanità; a te do l’umanità, morta per il peccato; ma in essa
vi è sempre Gesù. Vedilo in tutte le anime, contemplano in tutti i peccatori,
contemplano nell’umanità intera!
Accetta le mie
spine, accetta le mie frecce.
Soffri, figlia,
soffri! Abbi coraggio! Io, insieme al tuo Gesù, non ti abbandono.
Sei la
prediletta del Cielo”.
S (03-09-54)
Ma l’Addolorata non sta inerte, accasciata
nel suo dolore: combatte, con la fiducia di vincere, di riuscire a salvare il
mondo.
Ecco che, eccezionalmente in un venerdì del
54, poiché le estasi dei primi sabati sono finite ( vd. scheda biografica) ,
dopo che Gesù ha parlato dei peccatori che non lo ascoltano, dopo che
Alexandrina ha sentito uno
squillo terrificante; la Terra era in convulsioni, nelle tenebre più spaventose,
appare la Madre.
18-Venne poi
Mammina. Aveva un manto bianco e dorato. Mi prese tra le braccia, mi accarezzò,
avvolse attorno alle mie mani il Rosario che pendeva dalle sue e così pure la
croce del Rosario, dopo averla baciata:
“Figlia mia, io
sono la Vergine del Rosario. Giosco quando vedop che tu ne consigli la recita di
almeno una terza parte, per onorarmi.
Continua a
farlo: è devozione di salvezza.
Il mondo
agonizza e muore nel peccato.
Voglio preghiera
e penitenza.
Avvolgi, figlia
mia, in questo Rosario coloro che ami e che sono tuoi: anch’io li amo e Gesù
pure; avvolgi chi si raccomanda alle tue preghiere; avvolgi il mondo intero!”
S
(01-10-49)
19- Venne la
Mammina del Rosario. Vestiva in azzurro e bianco. Portava nelle sue mai la
corona del Rosario che terminava con una grande croce dorata.
Si sedette, mi
mise sul suo grembo; mi intrecciò nelle mani la corona del Rosario e sopra il
cuore mi mise la croce. (...)
“(...) Figlia
mia, vieni con me: andiamo a salvare il mondo, andiamo a convertire i peccatori!
Sul tuo cuore ho
messo questa croce per farti sentire che è la croce di salvezza: abbraccia,
abbraccia!
Nelle tue mani
ho intrecciato la corona del Rosario: parlane, parlane! (...)
La scena prosegue:
“ Parla, Figlio
mio, parla!”
“ Madre mia,
Madre mia, il mondo non mi dà retta, non si converte!”
Fu tale il
dolore con cui Gesù disse queste parole, che le lacrime spuntarono nei suoi
occhi divini, in quelli di Mammina e nei miei.
Io asciugai
quelle di Gesù e quelle di Mammina, e Mammina asciugò le mie.
“ Tentiamo,
Figlio mio, tentiamo con l’Eucaristia, con il Rosario e con l’immolazione della
nostra vittima!”
S (08-10-54)
Ricordiamo che a Fatima ha promesso:
“ Il mio Cuore
immacolato trionferà!”
E’ passato mezzo secolo. Quante
anime-vittime si sono unite!
E quanti interventi della Madre!...
CAPITOLO TERZO
FIORETTI,
LETTERINE A MAMMINA
La figura
poliedrica di Alexandrina presenta la forza drammatica
delle alte vette e dei profondi abissi, ma anche la delicatezza della tenera
erbetta cosparsa di fiorellini. delizia delle anime semplici; e cara pure a
Dio!
Questo capitoletto, oltre che
completare il tratteggio della personalità di Alexandrina, offre atteggiamenti
suoi facilmente imitabili come aiuto sulla via della ascesa cristiana.
Fioretti
Alle consuete devozioni per il mese di
maggio, dal 1935 Alexandrina aggiunge dei fioretti quotidiani:
Desiderosa di
consolare la Mammina e di offrire per amore suo qualcosa, pensai di scrivere su
pezzettini di carta dei pensieri, uno per ogni giorno del mese di maggio.
Ogni giorno ne
estraevo uno a sorte e mi sforzavo di vivere la giornata secondo quanto stava
scritto.
Questo solo col
fine di consolare Gesù per mezzo della Mammina. ( A,
p.25)
Notiamo come il Centro è
sempre e solo Gesù.
maggio 35
Ne riportiamo
alcuni. Tutti cominciano con le parole:
Per amore di
Maria santissima e di Gesù sacramentato, che qui sostituiamo con tre
puntini.
...soffrirò per
ottenere un amore folle a Gesù sacramentato e perché Egli sia amato da tutti nel
santissimo Sacramento.
...soffrirò tutto
per ottenere un amore folle a Maria santissima
...soffrirò tutto
in memoria della Passione di Nostro Signore
...soffrirò tutto
per essere molto amica del mio angelo custode
...rinnoverò il
voto di offrire tutto per le anime del Purgatorio
Il 31 maggio scrive una letterina alla Madonna nell’offrirle i
fioretti:
“(...) Accetta, o
Madre del Cielo, i fiori che ho colto durante questo mese benedetto.
Rinverdiscili e profumali. Offrili a Gesù per me.
Benedicimi,
santificami, o mia cara Mammina del Cielo!” ( A, p.27)
maggio 36
Nel maggio del 36 non ha più la forza di scriverli, quindi li
detta alla sorella Deolinda. Ecco che hanno una esposizione più completa dei
precedenti. Tutti cominciano con le parole:
Per amore di
Gesù, qui sostituite coi tre puntini.
...soffrirò
tutto per la mia sorella, affinchè sia molto santa
...soffrirò tutto
per la conversione dei peccatori di tutto il mondo:
vorrei tanto che
non andassero più anime all’inferno!
...soffrirò tutto
per ottenere da Nostro Signore la grazia di arrivare al massimo grado di
santità. ( e ci è arrivata
veramente!)
...soffrirò tutto
perchè non venga il bolscevismo in Portogallo.
( Siamo nel 36:
nella vicina Spagna è in pieno svolgimento la rivoluzione comunista)
...soffrirò tutto
per il buon risultato dell’Azione Cattolica e della “Crociata Eucaristica” del
mondo intero. I miei desideri sono che tutti divengano santi:
...Soffrirò tutto
perché siano dati molti onori e gloria alla Santissima Trinità, e tutti
conoscano il divino tesoro che portano in sé.
Come nel 35, offre con una letterina nella quale solo la firma
è di suo pugno. Ecco alcuni stralci:
“(...) Sono tanto
appassiti, sfogliati! Ma Tu, o cara Mammina celeste, puoi trasformarli:
rinverdiscili, abbelliscili e va’ con essi a consolare e a profumare Gesù da
parte mia. (...)
Fa’ che con tutti
questi io faccia un bel mazzo da offrire al Santo Padre in questo giorno del suo
compleanno. ( Papa nato
il ).
Poichè non ho
altro da darti, ti do tutto il mio corpo e ti prego, per quella che sei, di
custodirmelo e di tenermi per sempre tra le tue santissime braccia, come tua
figlia molto cara.
Benedicimi e
chiedi a Gesù sacramentato che pure mi benedica insieme a tutta la Santissima
Trinità.
Addio, Mammina.
Perdonami tutto!” (A, p.30)
Nell’Autobiografia sono riportati solo i fioretti del 35 e del
36.
Molti degli
anni sucessivi sono andati perduti. Don Umberto Pasquale è riuscito a
raccogliere quelli del 47, del 48, del 49, che pubblicò nel suo libro “Tu sei
amore che tutto vince”.
Ne stralciamo
solo alcuni.
maggio 47.
Pregare e
soffrire per coloro che mi fanno soffrire
Per consolare
Gesù nell’Eucaristia
Affinchè nel
mondo vi sia purezza
Affinchè non
rubino l’innocenza dei bimbi
Affinchè muoiano
nel mondo la vanità e l’immodestia
Per tutto quanto Gesù e la Mammina celeste vogliono che io
soffra
maggio 48
Quanto più medito sulla cara Mammina,
tanto più vedo in me gravi difetti. Oh, quanto La voglio imitare!
“ Mammina, per la tua purezza,
purificami! Per l’amore di Gesù, bruciami nel fuoco del suo Cuore divino.(...)
Fa’che io abbia luce dal Cielo per
tutto”.
L’anima grida al Cielo. (...) “Dare il
mio sangue e la vita, piuttosto che negare qualcosa a Gesù”.
Per amore alla Mamma celeste soffro
oggi per i sacerdoti che offendono di più il Signore.
(...) Soffro ad onore e gloria della
cara Mammina affinchè si estenda sempre più l’amore per il suo Cuore santissimo.
Se tutti i cuori l’amassero, che gioia
sarebbe per Gesù!
“Illuminatemi, o divino Spirito, con
la vostra luce divina e rendetemi incandescente nell’amore di cui siete colmo,
affinchè io mi arroventi e bruci nell’amore del mio Gesù”.
Che fortuna, se io Lo amerò!
Per maggior gioia
e consolazione della Mammina, oggi voglio soffrire per la mia famiglia affinchè
gli uni si convertano e gli altri si santifichino.
Vorrei proprio
vederli tutti in Cielo. Desidero tanto che amino Gesù e non Lo offendano.
Per dar gioia
alla Mammina voglio oggi soffrire affinchè il mio caro San Giuseppe sia amato,
molto amato.
Oggi soffrirò
affinchè tutti i sofferenti amino la croce, e così Gesù sia riparato per tanti
delitti che si commettono.
Soffro per la
gioia della Mammina. Soffro perché Gesù regni.
Soffro per gli
infedeli.
Per dare gioia a
Gesù e alla Mammina, soffro oggi per una coppia di sposi, affinchè imiti la
famiglia di Nazaret.
O Gesù, mi
preoccupa molto il mondo! Soffro per i peccati. Vedo che le anime soffrono.
Voglio patire in
questo mondo tutto quanto vorrai, o Gesù, affin chè si salvino tutte le anime.
“Sei contento,
Gesù? Sei contenta, Mammina?”
maggio 49
Soffrire è poco,
è nulla per Colui che tutto merita.
Si compia in me,
o Gesù, la tua divina volontà. e questo giorno sia di amore, solo di amore...e
tutto per Te!
Perdere tutto, ma
non perdere la grazia della mia anima. Soffrire tutto, ma non offendere il mio
Gesù. Non voglio ferire il suo Cuore amantissimo!
“Mammina cara,
ama col tuo Cuore il mio caro Gesù: solo così può essere amato come merita.
Mammina, vorrei
dirti tante cose!”
Stralci da letterine
Qui, nella traduzione, manteniamo
inalterato il “ Voi”e il “Tu”, che si alternano secondo lo stato d’animo del
momento.
(...) O amabile mia Signora, io voglio
proprio amarvi con un amore che sia capace di soffrire tutto solo per amore a
Voi e per amore al mio caro Gesù.
Sì, al mio Gesù che è il Tutto della
mia anima: è la Luce che mi illumina, è il Pane che mi alimenta, è il solo
Cammino lungo il quale voglio avanzare.
Però, mia sovrana
Regina, mi sento molto debole per passare attraverso tante contrarietà della
vita. Che sarà di me, senza Voi e senza il mio caro Gesù?!
O Mammina del
Cielo, là dal trono dove siete, guardate questo mio triste vivere! Venite in mio
aiuto , beneditemi e invocate Gesù per me! ( anno 34. Ps
p 3-4; P’s p 5)
Cara Mammina,
all’inizio del tuo mese benedetto vengo a chiederti la tua benedizione e il tuo
amore perché io possa amare il tuo e mio caro Gesù.
Voglio amarlo
tanto tanto, voglio essere folle d’amore, voglio solo vivere e morire d’amore.
Aiutate, mia cara
Mammina, il vostro Gesù, ad immolare e sacrificare questa che vuole dare il
sangue e la vita per le anime e per il tuo Gesù.
Dammi, Mammina,
la tua purezza, la tua umiltà, la tua obbedienza, dammi le tue virtù affinchè io
sia santa per dare tutta la gloria al tuo Gesù, per il quale solo io voglio
vivere.(...)
La tua figlia più
indegna, la povera Alexandrina.
P.S. Devo far
cadere una pioggia di grazie e di amore sopra quelli e quelle che sulla terra mi
sono più cari.
Sempre la tua
figlia Alexandrina. ( 30-04-41) ( Ps p 15-16; P’s p
22)
Ave, ave o Maria,
Madre di Gesù e Madre mia, (...) Salve, o Vergine tutta bella, tutta pura, sì,
tutta bella, più bella del sole, più bella di tutte le bellezze della Terra, più
bella degli angeli: siete la bellezza del Cielo, avete le bellezze di Gesù.
Oh, come Vi creò
tanto pura, tanto bella e piena di grazia da meritare di essere la madre di Dio!
(...)
Vergine senza
l’uguale: solo Tu sei piena di grazia. Mai una creatura uguale il Cielo creò!
Io Ti saluto, o
Madre immacolata! Siccome non ho un dono mio da offrirvi, ricevete, come onore,
il vostro e mio caro Gesù. E’ Lui che vi do: è dono vostro, è il vostro Gesù.
Con Lui vi do il
mio cuore, la mia anima e tutto il mio corpo, affinchè di tutto facciate uno
strumento di lode, purezza e amore per Gesù e per Voi.
Ancora una volta
Vi dico, con l’anima e col cuore: sono tua, Mammina. Dammi a Gesù come schiava.
consegnagli tutto il mio essere; dàgli, Vergine immacolata, la mia verginità e
purezza, ma prima purificala nella tua, o mia cara Mammina. Fa’ che Gesù veda
in me solo la tua purezza e i tuoi incanti.
Rivestimi di Te,
solo di Te, nascondimi; nascondi la mia miseria nella tua grandezza.
Mammina, io
vorrei dare, e invece vengo a chiedere . In Voi vi è tutto e in me non vi è
nulla. Accetta i miei desideri che ho di dare e permetti che continui a
chiedere.
Voglio esser
pura, molto pura in tutte le mie parole, gesti e azioni, in tutto il mio vivere.
Voglio amare
Gesù, tutto quanto è suo, e la mia croce.
Voglio vivere già
in Terra la vita del Cielo. Voglio essere ciò che Gesù vuole che io sia. Voglio
dargli tutto quanto aspetta da me.
Mammina, fate che
in questo giorno del vostro compleanno io Vi possa offrire il dono di una vita
più perfetta. (...)
Mammina, eccomi
ai vostri piedi: voglio umilmente passare presso di Voi questo giorno.
Voglio soffrire
tutto per riparare il vostro santissimo Cuore e quello di Gesù, e conquistare
l’amore di entrambi.
Permetti, Mammina
cara, che io mi innamori follemente di Voi. Voglio amare, amare, amare! (...)
Mammina, io sono
tua: per Te i sorrisi e le lacrime di questo giorno; per Te tutta la lode della
Terra e del Cielo.
(Dammi) la tua
benedizione ed il perdono, Mammina, con la benedizione ed il perdono di Gesù!
Sono la più
indegna figlia del Signore.
La
povera Alexandrina Maria ( 08-09-47; Ps p 16; P’s pp
47-48)
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